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La fine di Dahlia TV
Va in liquidazione la piattaforma televisiva che offriva sul digitale terrestre le partite di otto squadre di serie A e tutta la NFL

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Cosa c’è stasera in TV
Il sequel di "Mamma ho perso l'aereo" – con comparsa di Donald Trump – oppure Chi l'ha visto oppure un noir di Brian De Palma

Perché Mediaset ce l’ha tanto con Sky
Sky Italia potrà aprire nuovi canali sul digitale terrestre e la concorrenza teme di avere meno margini per la pay TV

Cosa c’è stasera in TV
C'è la Via Crucis in diretta su Rai 1, dei film che in qualche modo c'entrano con Gesù o con la bibbia e alcuni soliti programmi del venerdì (che oggi è Santo)

L’ambiguità della comunicazione di Netanyahu
Spesso il primo ministro israeliano in pubblico dice una cosa e in privato un'altra, confondendo un po' tutti: probabilmente allo scopo di allontanare un cessate il fuoco

Il cinema di Brian De Palma
Da un genere all'altro ma ripetendo tecniche o temi, e grande attenzione a grammatica e geografia: lui oggi ne compie ottanta

Non è facile mettere insieme una Nazionale femminile di calcio se sei Gibilterra
Eppure venerdì una selezione dell'exclave britannica giocherà la sua prima partita ufficiale: le giocatrici convocabili erano 60

Le proteste in Israele sono una cosa mai vista
Durano da oltre due mesi, coinvolgono settori inconsueti – persino i militari e il Mossad – e hanno complicato il viaggio di Benjamin Netanyahu in Italia

Un buon pretesto per parlare un po’ di Scarlett Johansson
Non che ne servisse uno, ma è il suo quarantesimo compleanno

Gli assassini che hanno scritto libri sui loro omicidi
Storie di cronaca nera raccontate dagli autori dei crimini

C’è un altro modo per far cadere Trump, oltre all’impeachment
È un meccanismo previsto da un emendamento della Costituzione, ma è persino più complicato

In Israele c’è l’apartheid?
Il paragone tra Israele e il regime razzista sudafricano ritorna spesso, e divide opinionisti, attivisti, diplomatici e storici

Ritorno in Israele, per vedere com’è cambiato
«Il paese si è rotto perché si stava rompendo già prima. Mancavo da quasi dieci anni, sapevo che avrei trovato una nazione scossa, eppure non ero preparata alla sensazione di straniamento che ho provato nel vedere un paese dove ho vissuto, che mi è entrato sottopelle, così cambiato, e in peggio. Credo ci vorranno ancora anni prima che storici e politologi riescano a inquadrare appieno la misura in cui quel giorno ha trasformato Israele, ma quello che ho visto è un paese incattivito, impaurito, in guerra con sé stesso e con il mondo, in balìa di un senso di inevitabilità. Volendo tirare le somme, l’Occupazione è entrata dentro Israele, l’ha contagiato come farebbe un virus»
