Il dilemma del viaggiatore

Un paio di settimane fa, sul mio social network preferito (Friendfeed) c’è stata un’interessante discussione su un apparente paradosso nella teoria dei giochi: il Dilemma del viaggiatore. Il problema è stato proposto nel 1994 dall’economista indiano Kaushik Basu, e nella sua rappresentazione dematematizzata vede due passeggeri di un aereo a cui è stata perduta una valigia. Curiosamente le due valigie avevano esattamente lo stesso contenuto: il guaio è che la compagnia aerea non sa quale sia il valore, e deve dunque chiederlo ai proprietari A e B. Per evitare che costoro facciano la cresta, i due vengono messi in stanze separate e viene loro chiesto di indicare il valore del contenuto, in una forchetta da 100 a 300 euro (i valori espliciti sono usati per comodità, ma non sono importanti). A questo punto la compagnia stabilisce che il valore reale dei bagagli sia il minore dei due: ma c’è un’ulteriore clausola. Se i valori indicati non sono identici, toglierà una quota (la “multa”) a chi ha indicato la cifra maggiore per darla all’altro. Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo che la multa sia di 20 euro, A ha scritto 100 euro e B 150. A riceverà allora 100+20 euro, e B 100−20 euro.

Che dice la teoria dei giochi al riguardo?

(altro…)

Maurizio Codogno

Matematto divagatore; beatlesiano e tuttologo at large. Scrivo libri (trovi l'elenco qui) per raccontare le cose che a scuola non vi vogliono dire, perché altrimenti potreste apprezzare la matematica.