Impressioni di settembre

Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).

La Premiata Forneria Marconi festeggia i 40 anni dal suo primo disco pubblicando un cofanettone celebrativo. In realtà la sua canzone più famosa di sempre era uscita già come singolo nel 1971. Ed è rimasta la loro più grande fino a oggi, malgrado le altre cose straordinarie che hanno fatto nel frattempo e una storia che di certo non è quella di una band legata al successo di una canzone.
Però vale sempre la pena ricordare ancora quella canzone, che molti di voi magari non erano ancora nati: si chiama “Impressioni di settembre”. Franco Mussida, chitarrista della PFM, ne disse: “È uno di quei brani che sono usciti di getto, come un dono del cielo che arriva inaspettato, e al momento giusto. Un momento di ispirazione vissuto sul divano dei miei genitori, con lo sguardo sognante, le dita che trovavano da sole gli accordi che servivano ad accompagnare una melodia che esce di getto”. Mussida si inventò quel riff strumentale – suonato con un moog preso a prestito – che è la canzone: raro caso di assenza di “ritornello” (Mogol e Mauro Pagani ci aggiunsero il testo, intorno) in una canzone che resta lo stesso una canzone che la puoi canticchiare, facendo “na-nanà-nanà-nanana-nanà!”.


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