Domandina per Rosy Bindi

Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).

Attaccata sempre più spesso e con efficaci controbiezioni – anche se a volte con modi sgarbati e petulanti – per le sue opinioni drasticamente ostili al matrimonio gay, Rosy Bindi (di cui ho già provato a indagare i meccanismi mentali, con qualche presunzione) ormai riduce sempre più i suoi argomenti a un meccanico “è contro la Costituzione”. L’impressione è che da un momento all’altro non le resti che dire persino “cari ragazzi, io personalmente sono favorevole ma è contro la Costituzione, non dipende da me”.
Ma anche ammettendo che il matrimonio tra persone dello stesso stesso sia in contraddizione con le norme della Costituzione (non lo è, ma ammettiamo), la cosa che non capisco è come mai nessuno, con calma e serenità, faccia alla Bindi una proposta elementare, prevista dalla Costituzione stessa:

«Ok, allora le cambiamo. Lei è d’accordo? E se no, cos’ha in contrario?»


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