Michele chi

Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).

La confusione e la spartizione del territorio e degli ospiti tra i talkshow di prima serata che si occupano di politica sono intense: lunedì l’Infedele, martedì Ballarò, mercoledì riposo, giovedì Santoro e Piazza Pulita, venerdì Robinson, ultimo arrivato. Oppure: lunedì Lerner, martedì Floris, giovedì Santoro e Formigli, venerdì Costamagna. Voi quali chiamate col nome del programma e quali con quello del presentatore? Santoro è Santoro, in ogni caso: quasi nessuno lo chiama Servizio Pubblico, anche perché la scelta del nome non è di grande identità. E chissà se è questo ad aver generato i goffi momenti a Robinson, quando l’ospite Giovanni Sartori, che era stato intervistato la  settimana precedente per una puntata del programma di Santoro, ha negato di sapere cosa fosse, “Servizio Pubblico”. «Lei ha detto a Servizio Pubblico…», gli ha rinfacciato Costamagna; e lui: «Cos’è Servizio Pubblico?». Veniva da chiedersi se a) Sartori è un uomo distratto; b) Sartori non conosce il nome del programma di Santoro, a dimostrazione della sua scarsa penetrazione (o del fatto che i programmi di Santoro alla fine sono tutti Santoro, e il resto non conta); c) Sartori è stato intervistato da una giornalista senza preoccuparsi di quale programma avrebbe trasmesso l’intervista; d) quello intervistato da Santoro era un sosia di Sartori, visto che il Sartori di Robinson ha persino negato di aver detto alcune cose che il suo sosia aveva detto su Grillo. Già, perché si parlava di Grillo, per la sessantacinquesima volta, anche lì.
Dai che tra poco andiamo tutti in vacanza.