Gotye under my skin
La notizia è che c’è un belga al primo posto della classifica delle canzoni più vendute su iTunes negli Stati Uniti e al primo di quella britannica e al primo di quella italiana. Ma è anche primo nella classifica generale americana dei singoli. Che non so se sia mai avvenuto: escludo nel caso di Jacques Brel, e anche di Plastic Bertrand. E i Deus manco a parlarne. E insomma, realizzo che il Belgio non è mai stato molto competitivo sul piano della musica internazionale.
E ora c’è Gotye. Che va bene, non è proprio belga belga, però è belga. Nel senso che è nato a Bruges e si chiama Wouter De Backer, che non è poco. Poi ok, a due anni la sua famiglia lo ha portato in Australia e lì è rimasto. Ora ha quasi 32 anni, il suo terzo disco l’autunno scorso ha fatto il botto in Australia e poi un po’ alla volta in mezzo mondo. Nelle settimane scorse il singolo “Somebody that I used to know” è arrivato al primo posto in una quindicina di paesi, e allora lo hanno mostrato in un sacco di programmi tv americani, e ha svoltato anche lì. A me ricorda “Lemon tree”, una canzone che fece il giro del mondo nel 1996, loro erano una band tedesca – Fool’s garden – di cui fuori dalla Germania poi non si seppe altro. Magari al belga va meglio.
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