Zaia sui cinesi: «Li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi»

Zaia sui cinesi: «Li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi»

Nel corso di un’intervista alla televisione locale Antenna Tre, il presidente del Veneto Luca Zaia ha fatto una serie di dichiarazioni molto pesanti nei confronti della Cina e dell’igiene dei suoi abitanti, che ha accusato di mangiare «topi vivi» e in generale lavarsi poco.

Nell’intervista Zaia stava parlando dell’epidemia di coronavirus che, in Veneto, ha portato fin qui a 116 contagi accertati tra cui 28 persone ricoverate (in Veneto c’è uno dei due focolai dell’epidemia in Italia). Secondo Zaia, le dimensioni finora relativamente contenute dell’epidemia sono dovute agli elevati standard igienici dei veneti e degli altri italiani. È una «formazione culturale», sostiene Zaia, che consiste nel «farsi la doccia, lavarsi, lavarsi spesso le mani: un regime di pulizia personale che è particolare».

Un regime che, sostiene Zaia, sarebbe invece assente in Cina, ragione per cui non si stupisce che il paese «abbia pagato un grande conto» all’epidemia. I cinesi sarebbero meno puliti e si distinguerebbero dai veneti anche a causa di un’alimentazione meno sana. Nell’intervista Zaia dice con trasporto, riferendosi a queste abitudini che avrebbero i cinesi: «Li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi!».

Il portavoce dell’ambasciata cinese in Italia ha risposto alle parole di Zaia definendole «calunnie» e «offese gratuite», ma ha anche detto: «Ci consola il fatto che moltissimi amici italiani non sono d’accordo con tali affermazioni e, anzi, le criticano fermamente».

Un po’ di video per i 75 anni di Teo Teocoli

Un po' di video per i 75 anni di Teo Teocoli

Oggi compie 75 anni Teo Teocoli, uno dei comici e imitatori più famosi della televisione italiana, famoso tra le molte cose per le sue partecipazioni a trasmissioni storiche come Mai dire golQuelli che il calcio e per i suoi personaggi, veri o immaginari, come l’ex allenatore del Milan Cesare Maldini o il giornalista sportivo napoletano Felice Caccamo, forse il suo più celebre, ispirato al cronista di 90° minuto Luigi Necco.

Quelle legate al mondo del calcio furono probabilmente le imitazioni più celebri di Teocoli, che oltre a Caccamo e Maldini interpretò anche il dirigente Adriano Galliani, l’allenatore Héctor Cúper, il calciatore Daniel Fonseca e più di recente Zlatan Ibrahimovic.

Teocoli nacque a Taranto il 25 febbraio 1945, ma si trasferì con la famiglia prima a Reggio Calabria e poi a Milano, dove sarebbe cresciuto e dove avrebbe iniziato la sua carriera negli anni Sessanta come cantante, incidendo i primi 45 giri e facendosi conoscere nell’ambiente dello spettacolo milanese. Negli anni Settanta cominciò a fare il comico esordendo al Derby, storico locale di cabaret di Milano, dove conobbe e iniziò a collaborare con gente come Enzo Jannacci, Massimo Boldi e Renato Pozzetto.

Teocoli raggiunse il successo negli anni Ottanta prima con i programmi sulla rete televisiva locale lombarda Antennatre e poi su Mediaset, grazie a Drive InUna rotonda sul mare, che lo portarono a condurre brevemente Striscia la notizia e poi, soprattutto, Mai Dire Gol, il programma di Italia Uno in cui affiancava la Gialappa’s Band e in cui fece molti sketch con Aldo, Giovanni e Giacomo, come quello molto famoso in cui imitava il wrestler Hulk Hogan.

Alla fine degli anni Novanta Teocoli passò alla Rai unendosi alla trasmissione Quelli che… il calcio e partecipando nel 1999 e nel 2000 al Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio. A partire dal Duemila è stato spesso in televisione, conducendo un paio di stagioni di Scherzi a Parte e poi partecipando alla Domenica sportiva.

Teocoli è stato anche un prolifico attore, e ha recitato in molte commedie degli anni Ottanta come Eccezzziunale… veramenteGrandi magazzini Missione eroica – I pompieri 2. Il suo ultimo film è stato Forever Young, del 2016.

La cerimonia per ricordare Kobe Bryant

La cerimonia per ricordare Kobe Bryant

Lunedì sera allo Staples Center di Los Angeles migliaia di persone hanno partecipato alla commemorazione di Kobe Bryant, il grande ex giocatore di basket morto quasi un mese fa in un incidente in elicottero. La data – 24/02 – è stata scelta appositamente: il 24 era il numero di maglia di Bryant, mentre il 2 quello di Gianna, la figlia 13enne morta con lui nell’incidente e ricordata con lui dalle molte persone che sono salite sul palco, da Michael Jordan a Shaquille O’Neal.

La cerimonia è stata introdotta da Jimmy Kimmel, il conduttore televisivo più famoso e amato di Los Angeles, che era amico di Bryant.

Tra i discorsi più apprezzati c’è stato quello di Michael Jordan, il più forte giocatore di basket della storia, che di Bryant fu avversario nelle sue ultime stagioni in NBA ma soprattutto che gli fu amico e gli fece da mentore: da «fratello maggiore», ha detto Jordan. A un certo punto, Jordan ha fatto anche una battuta sul fatto che stesse piangendo, come in un famoso meme su di lui che girava parecchio qualche anno fa: «Ora mi ha fregato. Dovrò guardare un altro meme che piange per i prossimi… Avevo detto a mia moglie che non lo volevo fare perché non volevo vederlo girare per i prossimi tre o quattro anni».

Era molto commosso anche Shaquille O’Neal, che fu compagno di squadra di Bryant ai Lakers negli anni dei tre titoli consecutivi tra il 2000 e il 2002: non furono grandi amici in quel periodo, anzi, ma più avanti strinsero un rapporto strettissimo e fraterno.

Il momento più emozionante della serata è stato però quello del discorso di Vanessa Bryant, moglie di Kobe, che ha parlato a lungo della figlia Gigi e dei suoi talenti, e raccontando i molti modi in cui suo marito era un buon padre di famiglia.

Durante la cerimonia hanno poi cantato sia Beyoncé, sia Alicia Keys sia Christina Aguilera.

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