Il video diffuso dall’esercito israeliano con l’ingresso e un tratto del tunnel sotto all’ospedale al Shifa di Gaza 

Il video diffuso dall'esercito israeliano con l'ingresso e un tratto del tunnel sotto all'ospedale al Shifa di Gaza 

Domenica l’esercito israeliano ha pubblicato un video che ritrae l’entrata e un tratto interno del tunnel sotterraneo sottostante l’ospedale al Shifa di Gaza, che sempre secondo l’esercito sarebbe stato usato dai miliziani di Hamas anche come punto d’accesso al proprio principale centro operativo. L’esercito ha detto che il tunnel è lungo 55 metri e che si trova 10 metri al di sotto dell’ospedale: il video, girato con un dispositivo calato all’interno del tunnel, ne mostra l’entrata e un lungo tratto interno, ed è corredato da alcune fotografie scattate nei punti attraversati.

Si vede un largo foro circolare, l’entrata, con una scala che porta verso il basso per 10 metri, secondo quanto indicato, fino al punto in cui inizia una lunga galleria sotterranea lunga oltre 50 che conduce a una porta a prova di esplosione, che secondo l’esercito sarebbe stata utilizzata da Hamas per impedire l’ingresso delle forze israeliane nella propria base operativa.

L’esercito aveva annunciato di aver trovato l’entrata del tunnel venerdì durante una vasta operazione militare nella struttura, dopo averla tenuta sotto assedio per giorni, ma finora si era limitato a mostrare l’entrata, senza far vedere cosa contenesse né dove conducesse. Israele ritiene che sotto l’ospedale al Shifa si nasconda il principale centro operativo di Hamas, un’accusa negata dai miliziani e dalla direzione dell’ospedale ma confermata dall’intelligence statunitense.

– Leggi anche: Israele ha detto di aver trovato l’entrata di un tunnel nell’ospedale al Shifa di Gaza

La grande statua di Apollo trovata nel sito archeologico di San Casciano

La grande statua di Apollo trovata nel sito archeologico di San Casciano

Nel sito archeologico di San Casciano, in provincia di Siena, sono state trovate alcune parti di una statua di Apollo che originariamente era alta 180 centimetri. Secondo quanto raccontato all’agenzia di stampa ANSA dal gruppo di ricerca che ha fatto la scoperta, è una copia in marmo di un originale in bronzo realizzato da Prassitele, uno scultore della Grecia antica attivo nel IV secolo avanti Cristo. Insieme alla statua sono stati trovati anche vari oggetti di uso quotidiano in bronzo, terracotta e cristallo.

La statua è ridotta in pezzi, alcuni dei quali – come le braccia e alcune parti della testa – al momento risultano mancanti. Emanuele Mariotti, l’archeologo responsabile dello scavo, ha detto che la statua potrebbe essere stata volutamente rotta e buttata al momento della chiusura del sito di San Casciano, nel V secolo dopo Cristo. Oggi della statua originale di Prassitele esistono varie copie romane in marmo, esposte in diversi musei tra cui il Louvre e i Musei Vaticani.

Nel novembre del 2022 nel sito archeologico di San Casciano furono trovate 24 statue in bronzo quasi intatte, in quella che fu definita come «la scoperta più importante dai bronzi di Riace». Il sito era un santuario termale attivo in epoca etrusco-romana: la presenza di una sorgente d’acqua attiva ancora oggi, e quindi di fango, hanno complicato gli scavi ma anche contribuito a preservare i resti di edifici, statue e altri oggetti.

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Sul circuito di Las Vegas dove corre la Formula 1 c’è un problema con i tombini

Sul circuito di Las Vegas dove corre la Formula 1 c'è un problema con i tombini

La prima sessione di prove libere del Gran Premio di Las Vegas, iniziata quando in Italia erano le 5.30 di venerdì mattina, è stata interrotta dopo neanche un’ora per un tombino sollevato che ha gravemente danneggiato la Ferrari di Carlos Sainz. Dopo l’incidente gli organizzatori hanno riscontrato problemi simili con altri tombini posti lungo il circuito ricavato tra le strade del centro città, motivo per cui le prove libere sono riprese quando a Las Vegas erano le 2 di notte (le 11 in Italia). Il team principal della Ferrari Frederic Vasseur ha commentato l’incidente dicendo: «Abbiamo danneggiato completamente il telaio, il motore, la batteria. Penso che questo sia semplicemente inaccettabile». Sainz ha saltato la sessione successiva di prove e riceverà inoltre una penalizzazione di dieci posizioni sulla griglia di partenza per le riparazioni a cui dovrà essere sottoposta la sua auto. Anche l’Alfa Romeo di Zhou Guanyu e l’Alpine di Esteban Ocon hanno subito danni per via del manto stradale.

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