Il ritorno in onda di Jimmy Kimmel, prima rammaricato e poi di nuovo critico con Trump

Martedì sera è tornato in onda negli Stati Uniti lo show di Jimmy Kimmel, dopo che una settimana fa la rete televisiva ABC lo aveva sospeso in seguito a pressioni ricevute dall’autorità delle telecomunicazioni (la FCC), per una frase che Kimmel aveva detto sull’uccisione dell’attivista di destra Charlie Kirk.
Nel monologo che ha aperto la puntata Kimmel a tratti si è commosso. Ha detto che non era mai stata sua intenzione «sminuire l’assassinio di un giovane uomo» (ossia Kirk) e che capisce la reazione causata dai suoi commenti «inopportuni o ambigui, o forse entrambi». Prima della sospensione del programma, Kimmel aveva accusato la destra vicina al presidente Donald Trump di voler strumentalizzare politicamente la morte di Kirk.
La parte più rilevante del monologo è dal minuto 6:30 circa della puntata
Dopo un inizio cauto in cui si è mostrato rammaricato, Kimmel ha proseguito contestando l’amministrazione Trump e accusandola di voler reprimere il dissenso: «Un governo che minaccia di silenziare un comico che non piace al presidente è antiamericano», ha detto. Kimmel ha aggiunto che le critiche non riguardavano tanto il suo show, ma la libertà di parola, e ha rinfacciato a Trump di voler far licenziare centinaia di persone perché non sa incassare una battuta.
Poi Kimmel se l’è presa con la FCC. In un cameo l’attore Robert De Niro ha interpretato un gangster che ha preso il controllo dell’FCC (si vede dal minuto 20:15 del video qui sopra): era un riferimento al film Goodfellas, citato dal senatore Repubblicano Ted Cruz per criticare le minacce del presidente della FCC, l’ideologo di destra Brendan Carr, paragonandole alle intimidazioni dei mafiosi del film (Trump ha poi detto di non essere d’accordo con le critiche, e ha definito Carr una «persona coraggiosa»).
La puntata di martedì non è stata visibile in tutto il paese: due grossi network locali, da cui passa il 20 per cento della distribuzione di ABC, non lo hanno rimesso in onda. Per protestare contro la sospensione del talk show di Kimmel, nei giorni scorsi diversi attori, sceneggiatori e conduttori televisivi avevano preso parte a una campagna di boicottaggio contro la Walt Disney Company, proprietaria di ABC.
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