I bizzarri video di propaganda cinesi sulle esercitazioni militari a Taiwan

Il personaggio mitologico cinese Sun Wukong in uno screenshot da uno dei video di propaganda cinesi
Il personaggio mitologico cinese Sun Wukong in uno screenshot da uno dei video di propaganda cinesi

Martedì l’esercito cinese ha avviato delle grosse esercitazioni militari attorno allo spazio aereo e marittimo di Taiwan. Contemporaneamente al dispiegamento di navi e aerei militari gli organi di propaganda dell’esercito cinese hanno pubblicato online diversi post e video che sminuiscono le istituzioni di Taiwan, un territorio che da decenni è di fatto indipendente ma che la Cina rivendica come proprio. I video sono stati pubblicati su Weibo, un social network molto diffuso in Cina, da un account dell’esercito cinese, e sono rivolti al pubblico taiwanese più che a quello cinese, dato che sono scritti con i caratteri cinesi tradizionali (usati a Taiwan) anziché con quelli semplificati (usati in Cina).

Il video più peculiare alterna riprese di manovre militari cinesi con i filmati di un popolare videogioco uscito l’anno scorso in Cina, Black Myth: Wukong, il cui protagonista è la scimmia antropomorfa armata di bastone Sun Wukong, una figura assai nota nella mitologia cinese (da cui peraltro deriva anche Goku, il protagonista di Dragon Ball, popolarissimo manga e serie animata). Nel video un gruppo di uomini scimmia combattono e sconfiggono una rana gigantesca. Nella propaganda cinese, soprattutto online, le rane sono spesso usate per indicare dispregiativamente gli abitanti e i politici di Taiwan, dato che in cinese si dice che una persona “vede come una rana in un pozzo” per indicare che è di vedute ristrette o limitate.

In un altro dei video viene definito un parassita il presidente taiwanese Lai Ching-te, eletto a gennaio del 2024, rappresentato come una piccola creatura verde che porta alla rovina l’isola. Le esercitazioni sono state presentate anche come una risposta alle dichiarazioni di Lai che a marzo aveva designato formalmente la Cina come una «forza ostile straniera».