Le immagini che Trump ha usato per provare il “genocidio dei bianchi” in Sudafrica non sono del Sudafrica

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump mostra un articolo di un blog conservatore usandolo come prova per sostenere la tesi del "genocidio dei bianchi" in Sudafrica, 21 maggio 2025 (REUTERS/Kevin Lamarque)
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump mostra un articolo di un blog conservatore usandolo come prova per sostenere la tesi del "genocidio dei bianchi" in Sudafrica, 21 maggio 2025 (REUTERS/Kevin Lamarque)

Giovedì l’agenzia di stampa britannica Reuters ha pubblicato un articolo di fact-checking sulle immagini che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha mostrato al suo omologo sudafricano Cyril Ramaphosa durante l’incontro alla Casa Bianca di mercoledì: sono state prese da un blog conservatore e non c’entrano nulla con il Sudafrica. Trump le ha tirate fuori di fronte a Ramaphosa e ai giornalisti in una sorta di agguato. Le ha usate per sostenere la tesi completamente infondata che in Sudafrica sia in atto una campagna di uccisioni mirate contro la minoranza agiata e influente dei bianchi. Che non avessero niente a che fare con il Sudafrica era già stato notato dal giornalista statunitense Michael Tracey.

Le immagini mostrano operatori umanitari vestiti con le tute integrali protettive che sollevano sacche contenenti corpi. Sono state girate dal videoreporter di Reuters Djaffar Al Katanty nel febbraio di quest’anno a Goma, la città della Repubblica Democratica del Congo che a gennaio è stata catturata da un gruppo paramilitare in guerra con l’esercito regolare. I corpi appartengono a oltre un centinaio di detenute a cui è stato dato fuoco dai ribelli dopo che avevano liberato l’ala maschile del carcere.

Trump ha invece sostenuto si trattasse dei corpi dei boeri, il nome con cui vengono indicati gli agricoltori sudafricani bianchi (che spesso sono più proprietari terrieri che agricoltori, dato che detengono più del 70 per cento delle terre del paese). Trump le mostra e dice: «Ecco i luoghi di sepoltura dappertutto, questi sono tutti agricoltori bianchi che vengono seppelliti».

Quella che Trump ha mostrato ai giornalisti era una stampa di un post del blog conservatore American Thinker, firmato dalla sua direttrice editoriale Andrea Widburg. Il post era intitolato «Parliamo dell’Africa, che è dove ti porta il tribalismo» e portava una serie di esempi che secondo l’autrice dovrebbero mostrare le conseguenze negative a cui si arriva parlando di razzismo in politica (un riferimento alle politiche e alle istanze antirazziste della sinistra americana). Tra questi esempi erano citati appunto il Sudafrica e il Congo. Nell’articolo le immagini erano correttamente attribuite, è stato Trump a descriverle in modo distorto.

Widburg ha ammesso che Trump ha confuso le immagini, ma ha comunque sostenuto la tesi del presidente sul genocidio dei bianchi. In un altro post pubblicato sul blog giovedì ha scritto: «Un’analogia potrebbe essere uno scenario ipotetico in cui la sinistra sostiene che Trump, etichettando erroneamente i “gargoyle” di Notre Dame a Parigi come “goblin”, abbia sbagliato anche a chiamare Notre Dame una cattedrale. È un errore, ma irrilevante».