Questo puntino minuscolo è Opportunity su Marte, dopo la tempesta

Questo puntino minuscolo è Opportunity su Marte, dopo la tempesta

Il robot automatico (rover) Opportunity della NASA non ha ancora inviato notizie da Marte, dove è finito in mezzo a una gigantesca tempesta di sabbia e polvere, che per mesi ha impedito al rover di ricaricare le batterie tramite i suoi pannelli solari. In compenso, la sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) in orbita intorno a Marte ha scattato una fotografia dall’alto a Opportunity. Nell’immagine, che vedete qui sotto, il rover appare come un minuscolo puntino su uno dei versanti della Valle della Perseveranza, che Opportunity stava percorrendo prima dell’arrivo della tempesta.

(NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona)

MRO si trovava a una quota di 267 chilometri quando ha scattato l’immagine, ogni lato del quadrato bianco che evidenza la posizione di Opportunity equivale a 47 metri.

Sono ormai passati 108 giorni terrestri dalle ultime comunicazioni inviate da Opportunity e, nonostante gli sforzi dei tecnici della NASA, non è chiaro se sarà possibile riavviare il rover. La tempesta è quasi terminata e la visibilità su Marte è migliorata, cosa che permette ai raggi solari di raggiungere il suolo e teoricamente i pannelli solari di Opportunity, che però potrebbero essere stati ricoperti dalla polvere. Dall’11 settembre gli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory (JPL, la divisione della NASA che si occupa di sonde e robot) hanno intensificato i tentativi di comunicazione, inviando con maggiore frequenza comandi verso Marte per provare a riavviarlo.

Copie di Curiosity e Opportunity in fase di test sulla Terra (NASA.gov)

Quella di Opportunity è una delle missioni marziane di maggior successo per la NASA. A 15 anni dal lancio e a oltre 14 dal suo arrivo su Marte, il rover ha dimostrato di poter resistere alle gelide temperature degli inverni marziani e a diverse tempeste, ha proseguito la sua missione senza sosta percorrendo oltre 45 chilometri e raccogliendo informazioni e dati preziosi per approfondire le nostre conoscenze del pianeta.

Finalmente un cubo di Rubik che si risolve da solo

Finalmente un cubo di Rubik che si risolve da solo

A chi possiede un cubo di Rubik non risolto su una mensola di casa dal 1987, il canale YouTube Human Controller ha da poco offerto qualche speranza. Inserendo piccoli motori guidati da un algoritmo all’interno del rompicapo, uno sviluppatore giapponese ha realizzato un cubo di Rubik che si risolve da solo. Il sistema registra i movimenti che vengono compiuti per mischiare i colori sulle sei facce del cubo, poi a ritroso ricostruisce la giusta combinazione scomponendo e muovendo le facce del cubo con i suoi motori. Problema risolto.

Perché questa arancia è viola

Perché questa arancia è viola

Qualche settimana fa una donna di Brisbane, in Australia, si è preoccupata nel vedere che alcuni spicchi di arancia mangiati solo in parte da suo figlio erano diventati parzialmente viola. La donna aveva allertato le autorità competenti, che hanno fatto test di vario tipo su quegli spicchi di arancia. Ora hanno trovato una spiegazione: gli spicchi sono diventati viola per una reazione chimica tra il frutto e un coltello molto affilato usato per tagliarli. Le antocianine (pigmenti idrosolubili e antiossidanti naturali, presenti nelle arance) hanno fatto reazione con le particelle di ferro presenti nel coltello. Tutto naturale, quindi, e niente di pericoloso.

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