Cosa ci fa un bambino sulle spalle della statua di Garibaldi, a Bergamo

Da due giorni a Bergamo, alla Rotonda dei Mille, c’è un bambino sulle spalle della statua di Giuseppe Garibaldi. Indossa una maglietta rossa e con la mano destra mima una pistola che spara verso l’alto. Soprattutto, il bambino è finto: è un’installazione che il provocatorio artista italiano Maurizio Cattelan (quello del water d’oro e della celebre banana, per intenderci) ha realizzato per una mostra diffusa in città.
L’esposizione, aperta fino al 26 ottobre, si intitola Seasons, è curata dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC) e comprende altre quattro opere di Cattelan posizionate in città. L’installazione con il bambino si chiama One: a Repubblica Cattelan ha spiegato che era interessato al fatto che oggi Garibaldi, uno dei personaggi storici italiani più noti e riconoscibili, sembra una «figura innocua», diversamente da com’era quando era vivo. «All’epoca faceva paura. Succede anche in arte: ciò che disturba, col tempo viene accettato, poi celebrato. Finché non arriva qualcosa a rompere di nuovo l’equilibrio».
Le altre opere di Cattelan – un’aquila spezzata in marmo, un mattone intrappolato nel vetro, una figura inginocchiata con il volto coperto, una persona senza dimora – si trovano all’ex Oratorio di San Lupo, alla GAMeC e Palazzo della Ragione. One è l’unica opera che è stata pensata per un luogo specifico, ovvero sulle spalle della statua di Garibaldi.


