Il trailer della terza stagione di Narcos

Il trailer della terza stagione di Narcos

Netflix ha messo online il trailer della terza stagione di Narcos, dopo che qualche settimana fa ne era uscito il teaser: quello durava trenta secondi, questo dura più di due minuti. Nella prima scena si vede la Statua della Libertà; il primo “Colombia” arriva dopo meno di dieci secondi. Intorno ai 30 arrivano i primi colpi di pistola e Pablo Escobar viene nominato dopo circa 40 secondi. Poi si parla del cartello di Cali, gestito dai suoi capi come se fosse «una grande multinazionale». La frase finale è: «Per smantellare il cartello di Cali devi essere stupido, matto, coraggioso e fortunato allo stesso tempo». La terza stagione di Narcos si potrà vedere dal primo settembre.

Justin Bieber ha spiegato perché ha cancellato il suo tour (o almeno ci ha provato)

Justin Bieber ha spiegato perché ha cancellato il suo tour (o almeno ci ha provato)

Il cantante canadese Justin Bieber ha spiegato con un post su Instagram perché una settimana fa ha deciso di cancellare le ultime 14 date del suo tour mondiale: inizialmente aveva parlato di “circostanze impreviste”, poi della necessità di riposarsi, mentre diversi siti di news americani avevano attribuito la decisione a motivazioni religiose (si dice da tempo che Bieber si sia avvicinato molto a un predicatore americano, Carl Lentz). Nel suo post su Instagram, Bieber ha scritto: «voglio che la mia carriera, (…) il mio cuore e la mia anima siano sostenibili», dilungandosi poi nella descrizione di come si sente con una serie di frasi un po’ sgrammaticate, come lui stesso ha ammesso alla fine del messaggio («ma penso ci sia qualcosa di speciale nelle imperfezioni!»). Bieber ha scritto, tra le altre cose: «Ho lasciato che le mie insicurezze si prendessero il meglio di me, a volte, e ho lasciato che relazioni compromesse decidessero il mio comportamento con le persone». Ha anche detto di essere consapevole di aver fatto errori e di continuare a farne, ma di voler essere una persona che impara dai propri sbagli. Questa maturazione, dice, gli servirà a diventare in futuro un marito e un padre migliore.

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La coreografia dei tifosi del Legia per l’anniversario della rivolta di Varsavia

La coreografia dei tifosi del Legia per l’anniversario della rivolta di Varsavia

In questi giorni ricorre il 73mo anniversario della rivolta di Varsavia, l’insurrezione armata dell’esercito polacco e degli abitanti di Varsavia che fra l’1 agosto e il 2 ottobre del 1944 tentarono di liberare la città dall’esercito tedesco. Si stima che durante i due mesi di insurrezione, che fallì e venne repressa dai nazisti, morirono fra i 150 e i 220mila polacchi. Mercoledì sera i tifosi del Legia Varsavia, la più importante squadra di calcio polacca degli ultimi anni, hanno realizzato un’enorme coreografia per celebrare l’anniversario dell’insurrezione prima della partita di ritorno del terzo turno preliminare di Champions League contro l’Astana: un soldato tedesco con una pistola puntata alla tempia di un bambino polacco e uno striscione con scritto “Durante la rivolta di Varsavia i tedeschi uccisero 160mila persone. Migliaia di loro erano bambini”. La tifoseria organizzata del Legia è nota per essere una delle più numerose e violente d’Europa, e spesso realizza coreografie spettacolari, la maggior parte delle quali ultimamente sono state contro la UEFA. Il Legia ha vinto 1-0 ma non gli è bastato per passare il turno ed è stato quindi “retrocesso” ai playoff di Europa League.

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