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  • Domenica 29 gennaio 2023

Gli stormi di storni a Roma

(Matteo Bastianelli / Washington Post)
(Matteo Bastianelli / Washington Post)

Come ogni anno, nei mesi tra ottobre e febbraio a Roma si possono vedere quasi ogni giorno, per circa mezz’ora, dei grossi gruppi di piccoli uccelli che volano in cielo tutti insieme: sono gli storni, degli uccelli migratori di cui al mondo esistono circa 200 milioni di esemplari, e le complesse e bellissime coreografie che disegnano nel cielo si chiamano “mormorii”. Benché a Roma sia uno spettacolo stagionale, la danza che gli storni compiono forse per decidere insieme dove riposare per la notte, forse per tenere alla larga i predatori, è sempre molto amata e fotografata.

– Leggi anche: Perché gli storni amano le città

Il Washington Post ha dedicato un lungo articolo al fenomeno, avvalendosi di molti video per illustrare il fenomeno, ma anche di varie grafiche interattive per mostrare in quali zone della città è più probabile riuscire ad osservare le coreografie degli storni a seconda del momento della giornata.

I giornalisti che hanno scritto l’articolo, Chico Harlan e Stefano Pitrelli, hanno però dedicato molto spazio anche a un problema che gli storni, per quanto belli e utili all’ecosistema locale, portano con sé. A partire dalla grande quantità di guano prodotto da questi uccelli, che costringe l’amministrazione locale a dedicare risorse ogni anno per cercare di spingere gli uccelli a riposare in zone della città dove creano meno danni possibili, come i grandi parchi che Roma ha in abbondanza.