La reazione di Mario Balotelli ai cori razzisti della curva dell’Hellas Verona

La reazione di Mario Balotelli ai cori razzisti della curva dell'Hellas Verona

Nel secondo tempo di Hellas Verona-Brescia, una delle partita di Serie A giocate domenica pomeriggio, l’arbitro ha interrotto l’incontro per alcuni minuti dopo che Mario Balotelli aveva calciato il pallone verso la curva dell’Hellas Verona in risposta ai cori razzisti ricevuti. Balotelli è stato calmato sia dai compagni di squadra che da alcuni giocatori dell’Hellas e la partita è ripresa dopo l’annuncio dello speaker del Bentegodi previsto dal regolamento in caso di cori razzisti e discriminatori da parte del pubblico.

L’incontro è proseguito fino al termine ed è stato vinto 2-1 dal Verona, dopo che nei minuti finali proprio Balotelli aveva dimezzato lo svantaggio del Brescia. Nelle interviste del dopo partita a Sky Sport, sia l’allenatore del Verona, il croato Ivan Juric, che il presidente Maurizio Setti hanno detto di non aver sentito cori razzisti allo stadio. Setti ha aggiunto poi che solitamente il pubblico veronese “è ironico e non razzista”. Ma nei video che stanno circolando online si sentono chiaramente i versi da scimmia provenienti da un angolo della curva veronese.

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Nel frattempo il sindaco di Verona Federico Sboarina, vicino agli ambienti della curva dell’Hellas, ha detto che allo stadio lui c’era: «E non ho sentito alcun insulto razzista. E come me le molte altre persone che a fine partita mi hanno scritto e contattato. Ciò che ha fatto Balotelli è inspiegabile perché senza alcun motivo ha avviato una gogna mediatica su una tifoseria e una città. Condanno in maniera decisa ogni forma di razzismo, da perseguire senza mezzi termini termini. Ma sono altrettanto fermo contro coloro che strumentalmente costruiscono sul nulla una falsa immagine di Verona e dei veronesi. Questo è inaccettabile». Alcuni consiglieri comunali hanno a loro volta parlato di «una delle più grosse sceneggiate folcloristiche del calcio italiano» spiegando che «un calciatore in evidente difficoltà si è letteralmente inventato un alibi» e aggiungendo che presenteranno «una mozione in Consiglio comunale per (…) chiedere i danni di immagine a chi cerca di farsi pubblicità a danno di una città».

La molto poco trionfale entrata di Trump al Madison Square Garden

La molto poco trionfale entrata di Trump al Madison Square Garden

Sabato sera il presidente statunitense Donald Trump ha assistito a un incontro della Ultimate Fighting Championship (UFC), la principale lega di arti marziali miste, al Madison Square Garden di New York, l’arena più famosa della città. Trump, che era insieme ad alcuni politici Repubblicani e ai suoi figli Donald Jr ed Eric, è stato accolto da rumorosi fischi e “buu”, che hanno prevalso sugli applausi.

Un episodio simile era già successo una settimana fa durante le World Series di baseball giocate a Washington, quando tra le altre cose i critici di Trump avevano urlato “lock him up”, “arrestatelo”, in riferimento allo slogan urlato durante i comizi politici della campagna presidenziale del 2016 contro la Democratica Hillary Clinton.

Fumogeni, invasioni di campo e incendi nel derby di Berlino

Fumogeni, invasioni di campo e incendi nel derby di Berlino

Sabato sera a Berlino si è giocato il primo derby nella storia della Bundesliga — la prima divisione del campionato tedesco — fra una squadra della parte occidentale di Berlino e una della parte orientale, peraltro a pochi giorni dall’anniversario della caduta del muro. La partita si è giocata allo stadio An der Alten Försterei, nel quartiere orientale di Köpenick, tra la squadra di casa, l’Union Berlino, alla sua prima partecipazione in Bundesliga, e l’Hertha Berlino, club con sede nel quartiere di Charlottenburg e di gran lunga il più famoso e vincente della capitale.

Nel corso della partita, vinta 1-0 dall’Union, si sono verificati alcuni disordini sugli spalti, causati principalmente dai tifosi dell’Hertha, i cui fumogeni lanciati in campo hanno provocato una breve sospensione dell’incontro nel secondo tempo. Al termine alcuni tifosi di casa sono entrati in campo a volto coperto con l’intenzione di raggiungere la tifoseria ospite, ma sono stati fermati dai giocatori. Ci sono stati poi altri fumogeni lanciati in campo e nelle tribune e dei piccoli incendi sugli spalti.

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