Il gol su punizione, da dentro l’area, di Maradona: 40 anni fa contro la Juventus
Quarant’anni fa, il 3 novembre 1985, il Napoli vinse 1-0 una partita di campionato contro la Juventus, allora la squadra più forte d’Italia. Ce la fece grazie a un eccezionale gol del calciatore argentino Diego Armando Maradona, con un calcio di punizione considerato tra i più belli e difficili della storia del calcio. Maradona lo tirò da dentro l’area, con pochissimo spazio disponibile per superare gli avversari (molto vicini in barriera) e mirare la porta. Il tutto con la palla e il campo bagnati dalla pioggia. Eppure Maradona ci riuscì, in un gesto tecnico complicatissimo. In questo caso, calciare da vicino – e segnare con un tiro preciso anziché provarci con uno potente – era infatti ancora più difficile che farlo da una più comune posizione dal limite esterno dell’area. La punizione è stata da allora celebrata e ricordata come “leggendaria” e “impossibile”, e perfino come la “punizione del secolo”.
In cronaca diretta fu raccontata come “magnifica”. Rivista oggi è una punizione “di altri tempi”. Perché la segnò Maradona, uno dei calciatori più forti di sempre, e anche perché si trattò di un calcio di punizione indiretto dentro l’area, qualcosa di inconsueto e peculiare, che negli ultimi anni gli arbitri assegnano sempre meno. Il calcio di punizione “indiretto” – così chiamato perché deve essere toccato da un altro giocatore prima di essere tirato in porta – viene assegnato per infrazioni considerate meno gravi rispetto a quelle sanzionate con un calcio di rigore, molto più facile da segnare. Nel caso di Maradona il fallo della Juventus fu quello di “gioco pericoloso”.


