Ci sono 11 ore di coda per vedere il feretro della regina Elisabetta II a Londra

Ci sono 11 ore di coda per vedere il feretro della regina Elisabetta II a Londra

Venerdì il ministero della Cultura, dei Media e dello Sport del Regno Unito ha diffuso alcune informazioni sulla lunghissima coda di persone che a Londra stanno aspettando di entrare a Westminster Hall, la parte più antica del palazzo di Westminster, dove è stata allestita per il pubblico, fino a domenica, la camera ardente della regina Elisabetta II, morta lo scorso 8 settembre dopo 70 anni di regno. Per vedere il feretro della regina il governo inglese ha stimato un tempo di attesa di circa 11 ore e una coda lunga circa 7 chilometri.

Su YouTube è stato caricato un monitoraggio in tempo reale della fila: alle 9 di mattina locali (le 10 italiane) il tempo di attesa era di 11 ore e mezzo e la coda iniziava a Southwark Park, a sud del fiume Tamigi, nell’omonimo distretto di Southwark. Sul sito di TfL – Transport for London, l’organo che regola il trasporto pubblico di Londra – è possibile aggiornarsi sui tempi necessari per gli spostamenti all’interno della città.

In coda per vedere il feretro della regina ci sono persone spinte dalle motivazioni più varie: come ha spiegato sul Guardian Stephen Reicher, docente di psicologia all’Università di St Andrews, in Scozia, ed esperto di comportamenti collettivi, sarebbe un errore pensare che tutte le persone in fila siano filo-monarchiche o vogliano esclusivamente commemorare la regina. Ci sono anche molti curiosi e persone probabilmente spinte dalla voglia di essere testimoni di un momento storico importante e raro nella storia del paese.

– Leggi anche: Le foto dell’arrivo della bara della regina a Buckingham Palace

Qualcuno si è impossessato per alcune ore dell’account Twitter del ministero della Transizione ecologica

Qualcuno si è impossessato per alcune ore dell'account Twitter del ministero della Transizione ecologica

Giovedì mattina qualcuno è riuscito a prendere il controllo per alcune ore dell’account Twitter del ministero della Transizione ecologica, sostituendo la foto e il nome con quelli del programmatore russo-canadese Vitalik Buterin, inventore della seconda criptovaluta più diffusa al mondo, Ethereum.

Buterin ha un suo account Twitter personale, in cui la foto e il nome (vitalik.eth) sono gli stessi di quelli che erano stati inseriti nell’account del ministero: quest’ultimo era però riconoscibile perché era rimasta l’immagine di sfondo con il simbolo e il nome del ministero della Transizione ecologica, insieme all’username (@MITE_IT), che per le regole di Twitter richiede un certo periodo di tempo per essere cambiato.

Dalle segnalazioni degli utenti su Twitter sembra che il cambiamento nell’account del ministero sia avvenuto poco dopo le 8 e mezza di giovedì mattina. Da quel momento ha cominciato a postare messaggi che riguardano Ethereum: alcuni erano identici a quelli comparsi questa mattina sul vero profilo di Buterin, che ha annunciato oggi un’importante operazione.

Chi si è impossessato dell’account del ministero della Transizione ecologica si era finto Buterin per sfruttare l’annuncio, diffondendo alcuni tweet con un link che rimandava al sito di quella che sembrava essere una truffa. Non è chiaro chi sia il responsabile dell’operazione, che però sembra essere stata realizzata su larga scala e coinvolgendo molti account (tra cui quello dell’ISPI, l’Istituto per gli studi di politica internazionale): è possibile quindi che quello del ministero ci sia finito dentro per caso tra molti altri, forse anche a causa delle migliaia di follower che ha a disposizione. Poco dopo le 11 l’account del ministero sembra essere stato ripristinato, e i tweet pubblicati nelle ultime ore sono stati cancellati.

I commenti dell’account del ministero della Transizione ecologica che promuovono la truffa sotto al vero post di Buterin, cercando di confondersi con l’account vero del tweet principale

Ci mancava solo un tornado di fuoco

Ci mancava solo un tornado di fuoco

Da lunedì nel sud-ovest della Francia è in corso un ennesimo grande incendio che si è sviluppato vicino a Saumos, in Gironda, circa 40 chilometri a ovest di Bordeaux, e per cui un migliaio di persone ha dovuto lasciare le proprie case per mettersi al sicuro dalle fiamme. Martedì un elicottero del canale televisivo France 3 Aquitaine ha sorvolato l’area dell’incendio e ha filmato un fenomeno particolare, finora documentato soprattutto negli Stati Uniti: un vortice di fuoco, in inglese fire tornado, “tornado di fuoco”. In pratica è una colonna di aria calda, fumo e fiamme che può sollevare oggetti come le più note trombe d’aria. Solitamente durano pochi minuti e sono alti qualche decina di metri; il vortice di fuoco di Saumos ha superato in altezza gli alberi vicini all’area incendiata.

Nel 2022, finora, sono bruciati complessivamente più di 758mila ettari di boschi nei paesi dell’Unione Europea, più del doppio rispetto alla media dei terreni bruciati nei precedenti quindici anni. La Francia è uno dei paesi più colpiti, sia per numero di incendi che per superficie bruciata.

– Leggi anche: Il 2022 è stato un anno terribile per gli incendi in Europa

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