L’invasione di campo delle Pussy Riot durante la finale dei Mondiali

(Ryan Pierse/Getty Images)
(Ryan Pierse/Getty Images)

Durante la finale dei Mondiali di calcio di Russia, in cui la Francia ha battuto la Croazia 4-2, c’è stata un’invasione di campo: un gruppo di persone vestite da poliziotti, donne e uomini, ha corso sul campo di gioco poco dopo l’inizio del secondo tempo prima di essere bloccato e portato via da alcuni addetti alla sicurezza. L’interruzione della partita è stata rivendicata dalle Pussy Riot, il gruppo punk russo molto critico nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, che era sugli spalti.

Nel comunicato con cui hanno rivendicato l’invasione di campo, le Pussy Riot hanno parlato di una performance in memoria del poeta e dissidente Dmitri Prigov, morto il 16 luglio 2007. Le persone che hanno partecipato all’invasione erano vestite da poliziotti proprio in riferimento a un’opera di Prigov, su un «poliziotto celeste», che a differenza del «poliziotto terrestre» non perseguita i prigionieri politici. Con questa performance le Pussy Riot chiedono che:

  1. Tutti i prigionieri politici vengano liberati.
  2. Le persone non vengano arrestate per i like su Facebook.
  3. Non ci siano più arresti illegali durante le manifestazioni.
  4. Sia permessa la competizione politica in Russia.
  5. Non vengano inventate accuse criminali per ragioni politiche e non vengano tenute in prigione delle persone senza una valida ragione.
  6. Il poliziotto terrestre sia trasformato in un poliziotto celeste.