All’estero vanno matti per come l’Italia canta l’inno di Mameli

All'estero vanno matti per come l'Italia canta l'inno di Mameli

Un tempo i giocatori della Nazionale di calcio venivano spesso criticati per come cantavano o non cantavano l’inno di Mameli. Anche a causa di queste discussioni, da metà degli anni Duemila i giocatori hanno iniziato a cantarlo tutti, con diverso trasporto magari, ma tutti. Da un po’ di tempo a questa parte la Nazionale di calcio non si limita a cantarlo, ma lo fa quasi con la stessa intensità della Nazionale di rugby, e questo sembra essere molto apprezzato soprattutto all’estero. Il momento dell’inno prima delle partite dell’Italia è diventato quasi un genere a sé in questi Europei di calcio, specialmente per il pubblico anglosassone: tanti account di testate specializzate stanno condividendo immagini e video con commenti generalmente ammirati.

Su Twitter l’inno italiano è diventato quasi un appuntamento fisso per account statunitensi molto seguiti come ESPN e Bleacher Report e qualcuno ha già iniziato a farlo notare, un po’ annoiato.

– Leggi anche: Che storie hanno gli inni nazionali europei

La dura repressione delle manifestazioni per il Pride a Istanbul

La dura repressione delle manifestazioni per il Pride a Istanbul

Sabato la polizia di Istanbul ha represso con la forza la manifestazione organizzata dagli attivisti e dalle attiviste della comunità LGBT+ in occasione della settimana del Pride, i cui eventi erano stati vietati dalle autorità locali. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni per disperdere le persone, che in diversi casi sono anche state strattonate o spinte. Secondo i giornali locali, durante la manifestazione la polizia ha arrestato una ventina di attiviste e attivisti.

Fino a pochi anni fa la sfilata del Pride a Istanbul attirava anche più di 100mila persone, ma questo è il settimo anno consecutivo in cui le autorità locali vietano gli eventi e le manifestazioni collegate alle tradizionali celebrazioni che si svolgono in moltissimi paesi del mondo, spesso adducendo come scuse la tutela e la sicurezza dell’ordine pubblico. Le persone che negli anni passati si erano comunque radunate per celebrare il Pride erano sempre state respinte con violenza o arrestate dalla polizia.

I primi video del rover cinese Zhurong piuttosto a suo agio su Marte

I primi video del rover cinese Zhurong piuttosto a suo agio su Marte

L’Agenzia spaziale cinese (CNSA) ha da poco diffuso nuove immagini e video delle prime attività del suo rover Zhurong su Marte, atterrato sul pianeta a metà maggio.

Le riprese mostrano il momento in cui il robot automatico ha compiuto l’atterraggio aprendo il paracadute che ne ha rallentato la discesa verso il suolo, con una ripresa che ricorda quella più spettacolare e dettagliata fornita di recente dal rover Perseverance della NASA. Una sequenza, comprensiva di audio, mostra la manovra compiuta da Zhurong per percorrere la piccola rampa del veicolo spaziale (lander) con il quale è atterrato su Marte.

La sequenza più notevole mostra una prospettiva insolita per le missioni marziane. Zhurong ha lasciato al suolo una fotocamera e si è poi allontanato, in modo da farsi una fotografia a distanza insieme con il lander. Il video mostra il rover mentre si muove sulla superficie di Marte.

Zhurong si trova a Utopia Planitia, un’area pianeggiante nell’emisfero settentrionale di Marte. La CNSA confida di poter utilizzare il rover per almeno 90 giorni, facendogli percorrere parte del pianoro. I dati raccolti saranno poi trasmessi alla sonda Tianwen-1 in orbita intorno al pianeta, che a sua volta li invierà verso la Terra grazie a un’antenna più potente.

Con l’atterraggio di Zhurong, la Cina è diventata il secondo paese a far atterrare e mantenere attivo un veicolo spaziale su Marte dopo gli Stati Uniti. Nel 1971 ci riuscì anche l’Unione Sovietica con la sonda Mars 3, che smise però di comunicare con la Terra dopo appena 13 secondi.

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