L’impressionante esordio in NBA di Paolo Banchero

L’impressionante esordio in NBA di Paolo Banchero

Nella notte il cestista italo-americano Paolo Banchero ha esordito nel campionato di basket NBA con gli Orlando Magic. Su Banchero, primo giocatore selezionato all’ultimo draft, ci sono da tempo grandi aspettative e nella sua prima partita ufficiale in NBA ha fatto capire perché. Nella sconfitta di Orlando contro Detroit per 113-109 ha segnato 27 punti (miglior marcatore in campo), preso 9 rimbalzi, fornito 5 assist, fatto 2 stoppate e una schiacciata di prepotenza in cui ha mostrato tutta la sicurezza che ha in sé, a vent’anni ancora da compiere. Per trovare un altro esordiente con questo impatto bisogna tornare indietro di quasi vent’anni, al debutto di LeBron James con i Cleveland Cavaliers.

Banchero è nato e cresciuto negli Stati Uniti ma ha un padre di origini liguri e nel 2020 ha ricevuto la cittadinanza italiana. Era stato convocato dalla Nazionale per il Torneo Preolimpico del 2021, a cui però aveva dovuto rifiutare per impegni accademici con la Duke University. In futuro non sarà facile coinvolgerlo nei piani dell’Italia, data la sua importanza per Orlando e le regole stringenti della NBA (che concede i suoi giocatori alle nazionali per non più di 28 giorni tra una stagione e l’altra), ma lui ha sempre detto di volere giocare per l’Italia, prima o poi.

La copertina dell’Economist che paragona la disastrosa situazione del Regno Unito all’Italia

La copertina dell'Economist che paragona la disastrosa situazione del Regno Unito all'Italia

Il settimanale britannico Economist ha dedicato la copertina del suo prossimo numero alla disastrosa situazione del Regno Unito, in cui ha paragonato il paese all’Italia («Britaly») e mostrato la prima ministra Liz Truss vestita come Britannia, la personificazione femminile della nazione, con lo scudo con la bandiera britannica fatto di pizza in una mano e al posto del tridente una forchetta con gli spaghetti nell’altra.

In un editoriale l’Economist spiega come negli ultimi anni il Regno Unito sia diventato per molti versi molto simile all’Italia. Tra le altre cose, ricorda che nel 2012 l’Italia era stata usata come paragone negativo in un breve testo firmato da alcuni esponenti del Partito Conservatore: allora, i Conservatori definivano l’Italia come un paese caratterizzato da forte instabilità politica, crescita molto lenta, servizi pubblici ingolfati e poca produttività. Tutte queste caratteristiche oggi sono proprie anche del Regno Unito, dopo un decennio in cui hanno governato proprio i Conservatori.

Tra i firmatari del testo c’erano anche Truss e Kwasi Kwarteng, che fino a pochi giorni fa era il ministro dell’Economia: i due oggi sono ritenuti responsabili di una grossa crisi economica e sociale e della situazione di «subordinazione agli andamenti dei titoli di stato» in cui si trova il paese. Truss e Kwarteng, scrive l’Economist, hanno contribuito a fare in modo che il paragone con l’Italia fosse «inevitabile».

Alla Commissione Europea ci si è chiesti se lo scambio di vodka e vino tra Putin e Berlusconi sia legale

Alla Commissione Europea ci si è chiesti se lo scambio di vodka e vino tra Putin e Berlusconi sia legale

Mercoledì mattina a Bruxelles, nel corso di una conferenza stampa, la portavoce della Commissione Europea per la Concorrenza, Arianna Podestà, ha risposto alle domande di alcuni giornalisti riguardo ai doni alcolici che si sarebbero scambiati Silvio Berlusconi e il presidente russo Vladimir Putin. Le domande hanno riguardato un’eventuale violazione delle sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Russia.

Martedì Berlusconi, durante una riunione di Forza Italia, aveva detto di aver riallacciato i rapporti con Putin e di aver ricevuto da lui per il compleanno «20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima». Berlusconi aveva aggiunto di aver risposto al regalo «con delle bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce».

Mercoledì a Bruxelles i giornalisti – come David Carretta di Radio Radicale e Marco Bresolin della Stampa – hanno quindi chiesto se lo scambio di regali comporti una violazione delle sanzioni europee, e Podestà ha risposto dicendo che «quello che posso dire è che nel quinto pacchetto di sanzioni abbiamo deciso di estendere il divieto di esportazioni anche agli alcolici, inclusa la vodka. L’importazione è proibita». Podestà ha però specificato che l’attuazione delle sanzioni è responsabilità dei singoli stati, intendendo quindi che non è compito della Commissione vigilare su eventuali violazioni.

Podestà non ha saputo dire se però anche gli alcolici regalati e non comprati costituiscano una violazione delle sanzioni, ma in serata un portavoce della Commissione ha confermato che anche i regali rientrano nelle sanzioni.

Un giornalista ha poi chiesto a Podestà se anche l’invio di bottiglie di Lambrusco da Berlusconi a Putin violi le sanzioni, dato che è vietata l’esportazione di beni di lusso in Russia (ovvero beni sopra un valore di 300 euro). Podestà ha detto di non sapere se le bottiglie di Lambrusco inviate da Berlusconi siano da considerare beni di lusso e che verificherà anche questo.

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