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  • Lunedì 12 settembre 2022

Perché si parla tanto del gol annullato alla fine di Juventus-Salernitana

Juventus-Salernitana, posticipo di domenica sera della sesta giornata di Serie A, si è conclusa in modo parecchio concitato a causa di una serie di controversi giudizi arbitrali che hanno influito sul risultato finale. Al settimo minuto di recupero, sul risultato di 2-2, la Juventus si è vista annullare il gol della vittoria, segnato di testa da Arkadiusz Milik, per il fuorigioco di Leonardo Bonucci, giudicato in posizione influente nonostante non avesse toccato il pallone e nemmeno interferito con i movimenti degli avversari.

 

Oltre a questo, sembrerebbe che gli addetti al VAR che rivedono e sottopongono gli episodi all’arbitro in campo da una sala di regia a Lissone (Monza), si siano persi un giocatore nella valutazione del fuorigioco. Dalle immagini televisive che circolano online, si vede infatti un giocatore della Salernitana, Antonio Candreva, in posizione probabilmente più avanzata di Bonucci. Candreva però sarebbe stato ignorato dalle riprese sottoposte a revisione arbitrale, e quindi dal posizionamento della linea del fuorigioco, perché a ridosso del calcio d’angolo.

Lunedì l’Associazione italiana arbitri (AIA) ha infine confermato che i suoi addetti al VAR si sono “persi” la posizione di Candreva perché, tra le altre cose, non hanno avuto a disposizione le riprese televisive corrette, solitamente fornite da una società esterna.

L’autore del gol, Milik, è stato per giunta espulso per somma di ammonizioni per essersi levato la maglia e aver esultato in modo prolungato nei minuti di recupero. Il suo gol è stato annullato ma con l’espulsione ricevuta dovrebbe saltare il prossimo turno di campionato per squalifica.

Dopo la partita, Bonucci ha detto: «Faccio fatica a pensare che Candreva non mi tenga in gioco, anche guardando il taglio dell’erba. Mi auguro che lo abbiano tenuto in conto». Ha poi commentato la partita, che la Juventus stava perdendo 2-0 all’intervallo, dicendo: «Questa partita comunque ci deve insegnare tanto, perché non dobbiamo giocare come nel primo tempo, altrimenti non andiamo da nessuna parte».

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