Gira molto sui social questa finta copertina di Time

Gira molto sui social questa finta copertina di Time

Sui social network sta circolando molto una finta copertina della rivista Time che raffigura il viso di Hitler stilizzato e al posto dei baffi il profilo del presidente americano Donald Trump. La copertina è un commento al razzismo ancora diffuso negli Stati Uniti e in particolare nella destra americana, ma è un falso.

Il disegno venne fatto dall’illustratore belga Luc Descheemaeker nel 2016, quando Trump non era ancora presidente degli Stati Uniti; il 17 maggio lo ha condiviso su Twitter come finta copertina di Time. All’epoca era una risposta alla grande quantità di neri uccisi negli Stati Uniti dal coronavirus: molti di loro non possono lavorare da casa, non hanno l’assicurazione sanitaria, hanno problemi di salute pregressi e vengono discriminati in ospedale.

La copertina è stata condivisa soprattutto da venerdì, dopo la morte violenta di un afroamericano, George Floyd, a causa dell’eccessiva violenza di un poliziotto bianco a Minneapolis, e ai duri scontri tra manifestanti e polizia che ne sono seguiti. Descheemaeker ha commentato al quotidiano francese Le Parisien che «ho fatto un’immagine, un’immagine che assomiglia alla prima pagina di un quotidiano. […] Non pretendo che finisca in prima pagina. Ho solo suggerito l’idea: “E se quest’immagine fosse vera?”»

L’illustrazione ricorda anche la copertina di Lui è tornato, il libro di Timur Vermos che racconta un immaginario ritorno in Germania di Hitler 66 anni dopo la sconfitta.

– Leggi anche: Le proteste e le rivolte negli Stati Uniti continuano

Cosa succede di questi tempi dietro una partita di Bundesliga

Cosa succede di questi tempi dietro una partita di Bundesliga

Il campionato di calcio tedesco è ripreso da tre settimane e procede per adesso senza imprevisti. Anche per questo è diventato un modello da seguire per tutti gli altri campionati che si stanno preparando alla ripresa: la Liga spagnola lo farà l’11 giugno, la Premier League inglese il 17 e la Serie A italiana il 19. Tutti seguiranno grosso modo il protocollo ideato dalla Bundesliga, che consiste principalmente nella divisione degli stadi in tre zone diverse con un massimo di trecento persone autorizzate, l’eliminazione di ogni tipo di cerimonia e il rispetto, quando possibile, delle norme igieniche e di distanziamento. La messa in pratica del protocollo della Bundesliga è stata spiegata di recente con un video realizzato durante la partita fra Borussia Mönchengladbach e Bayer Leverkusen.

La protesta non distanziata dei “gilet arancioni” a Milano

La protesta non distanziata dei "gilet arancioni" a Milano

Sabato a Milano, in piazza Duomo, c’è stata una piccola manifestazione contro il governo: è stata organizzata dai “gilet arancioni”, il movimento politico nato nel 2019 e legato all’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo. Ha partecipato qualche centinaio di persone e se ne è parlato soprattutto perché i manifestanti non hanno rispettato le regole sul distanziamento fisico; tra l’altro, né Pappalardo né molti altri indossavano la mascherina. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha detto di aver chiesto al prefetto di denunciare gli organizzatori della manifestazione, definendola «un atto di irresponsabilità in una città come Milano che così faticosamente sta cercando di uscire dalla difficile situazione in cui si trova».

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