Questi 100 metri ai Mondiali universitari non sono passati inosservati

Giovedì la BBC ha scritto che la Somalia «ha sospeso un suo funzionario sportivo per nepotismo» a causa delle numerose critiche ricevute per aver permesso a un’atleta, che in realtà atleta non era, di gareggiare nelle batterie dei 100 metri ai Mondiali universitari in corso a Chengdu, in Cina. Che Nasra Abubakar Ali non fosse un’atleta è evidente fin dai primi secondi di gara, o anche solo dal tempo che ha impiegato per finirla: 21 secondi, il doppio della vincitrice, conclusi peraltro con un saltello al traguardo.

In seguito alla gara il presidente della Federazione somala di atletica leggera è stato accusato dal ministero dello Sport di aver abusato del suo potere e di aver diffamato sia la Somalia che la sua popolazione. Il ministero proseguirà per vie legali sia contro il presidente della Federazione che contro gli altri eventuali responsabili, a partire dal funzionario sospeso che secondo alcune indiscrezioni sarebbe parente di Nasra Abubakar Ali. Rimane però da capire perché quest’ultima abbia accettato di farlo e perché sia successo, dato che l’Associazione delle università somale ha fatto sapere di non aver mandato nessuna atleta in Cina.