Emma Watson dice che le sue tette non c’entrano col femminismo

Emma Watson dice che le sue tette non c'entrano col femminismo

Negli ultimi giorni si è molto parlato dell’attrice britannica Emma Watson, in particolare di alcune sue foto e del suo femminismo. Watson ha posato a seno (più o meno) scoperto per un servizio fotografico sull’ultimo numero dell’edizione britannica di Vanity Fair e per questo è stata criticata dalla conduttrice radiofonica Julia Hartley-Brewer, che su Twitter ha scritto: «Emma Watson: “Il femminismo, il femminismo… il gender gap… perché non vengo presa sul serio? Il femminismo… oh, ed ecco le mie tette!”». Watson parla spesso di femminismo anche perché dal 2014 è ambasciatrice di buona volontà dell’UN Women, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della parità di genere nel mondo. Sui social network molte altre persone si sono unite alle critiche di Hartley-Brewer, sostenendo che Watson è ipocrita a parlare di femminismo e poi posare nuda. Molte altre hanno preso le difese di Watson, dicendo che il femminismo non c’entra nulla col mostrare il proprio seno o meno: c’entra con l’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne, ma anche tra eterosessuali e persone LGBTQ, tra diverse minoranze etniche e gruppi di persone con diverse disponibilità economiche.

Watson ha poi risposto alle critiche che le sono state rivolte in un’intervista fatta insieme a Dan Stevens, che recita con lei nel film La bella e la bestia. Nell’intervista Watson dice: «Per il femminismo le donne devono avere una scelta, non è una bacchetta con cui colpire le altre donne. È una questione di libertà, di emancipazione, di uguaglianza. Davvero non so cosa c’entrino le mie tette. Si è fatta confusione». Poi interviene Stevens che parlando del fotografo che ha fatto il servizio di Vanity Fair dice: «Tim Walker è un grande, mi ha fotografato con dei fiori nella barba». Watson continua dicendo: «Sono sempre un po’ sbalordita. Le persone hanno detto che non posso essere femminista e avere le tette».

Sappiamo un paio di cose sul sequel di “Love Actually”

Sappiamo un paio di cose sul sequel di "Love Actually"

Da metà febbraio si sa che il 24 marzo BBC trasmetterà un cortometraggio-sequel di Love Actually – L’amore davvero, la commedia romantica del 2003, diretta da Richard Curtis e interpretata da Hugh Grant, Keira Knightley, Bill Nighy, Colin Firth e diversi altri noti attori. La sceneggiatrice Emma Freud, ha pubblicato su Twitter una serie di foto scattate sul set che dicono qualcosa in più sui personaggi del film e su cosa faranno nel sequel. Se proprio non volete saperne nulla, da qui in poi SPOILER (anche se piccoli) sul personaggio interpretato da Hugh Grant.

La prima cosa che sappiamo è che David, il personaggio interpretato da Grant, è ancora primo ministro (anche se non sappiamo se lo è stato per tutti questi anni di fila) e la seconda cosa è che sembra anche che stia sempre con Natalie, interpretata – come nel primo film – da Martine McCutcheon.

Migliaia di persone stanno aspettando che questa giraffa partorisca

Migliaia di persone stanno aspettando che questa giraffa partorisca

All’Animal Adventure Park di Harpursville, una piccola località nello stato di New York, vive una giraffa incinta di nome April che da quasi un mese può essere osservata in diretta su YouTube. Più di 20 milioni di persone hanno guardato April e il padre del suo cucciolo, Oliver, che si trova in un recinto dietro al suo, e il video live continuerà a essere disponibile fino al parto. Inizialmente i gestori dell’Animal Adventure Park avevano previsto che April avrebbe partorito a gennaio o a febbraio, ma il cucciolo non è ancora nato quindi è probabile che la data del concepimento sia stata calcolata male; le gravidanze delle giraffe durano quindici mesi. April ha 15 anni e questo sarà il suo quarto cucciolo; per Oliver, che ha 5 anni, è il primo. In questo periodo dell’anno l’Animal Adventure Park è chiuso ai visitatori e gli animali vivono in grandi stalle riscaldate e attrezzate per le loro necessità. Dopo la nascita del cucciolo sarà indetto un concorso per deciderne il nome.

Nuovo Flash