Dua Lipa se l’è presa con un’inserzione sul New York Times che accusa lei e le sorelle Hadid di antisemitismo

(Mark Metcalfe/Getty Images)
(Mark Metcalfe/Getty Images)

La cantante Dua Lipa ha criticato su Twitter un’inserzione pubblicitaria a tutta pagina apparsa sabato sull’edizione cartacea del New York Times e pagata da un gruppo chiamato World Values Network, in cui la cantante e le due modelle Gigi e Bella Hadid sono accusate di antisemitismo per aver sostenuto la causa palestinese durante il conflitto degli scorsi giorni tra Israele e i gruppi armati della Striscia di Gaza, che si è concluso giovedì con un cessate il fuoco.

Il World Values Network è un gruppo di lobby statunitense che, secondo il sito ufficiale, ha l’obiettivo di diffondere i valori ebraici nel mondo. L’inserzione raffigura Dua Lipa e le due sorelle Hadid in primo piano, e contiene un testo del capo dell’organizzazione, il rabbino Shmuley Boteach, che definisce le tre donne come «mega-influencer» che hanno «accusato Israele di pulizia etnica» e «diffamato lo stato ebraico», e chiede loro di condannare l’organizzazione radicale Hamas. Sul sito del gruppo le accuse sono ancora più gravi: le tre donne formerebbero «un’empia trinità di bile antisemita che ha lo scopo di demonizzare il popolo ebraico».

Su Twitter, Dua Lipa ha risposto negando le accuse «false e terribili» del World Values Network, che starebbe conducendo una «campagna orribile piena di falsità e di evidenti distorsioni della realtà». «Questo è il prezzo che si paga per difendere i diritti umani dei palestinesi», ha scritto.

Dua Lipa e le due sorelle Hadid (il cui padre ha origini palestinesi) nelle ultime settimane hanno difeso molto attivamente la causa palestinese: in particolare, Gigi e Bella Hadid hanno partecipato a una manifestazione di condanna a Israele negli scorsi giorni a New York. Qualche giorno fa, in un post su Instagram poi rimosso, Bella Hadid aveva scritto che Israele stava facendo «pulizia etnica» del popolo palestinese.