Ottant’anni fa uscì “Il grande dittatore”

Ottant'anni fa uscì "Il grande dittatore"

Il 15 ottobre del 1940, ottant’anni fa, uscì Il grande dittatore, film scritto, diretto e prodotto da Charlie Chaplin, che nella pellicola interpretava Adenoid Hynkel, una versione caricaturale di Adolf Hitler. Il film è considerato uno dei più importanti della storia del cinema ed è stato anche il maggiore successo commerciale di Chaplin, famoso sin dai tempi del cinema muto e diventato molto noto per il personaggio di Charlot.

Il film contiene una serie di gag e pantomime tipiche dello stile comico di Chaplin: per esempio la scena in cui Chaplin/Hynkel danza e fa girare tra le mani un mappamondo gonfiabile, come se fosse il proprio giocattolo, o quella in cui incontra Benzino Napaloni, che era a sua volta una caricatura di Benito Mussolini, e c’è un po’ di confusione sullo scambio di saluti.

L’obiettivo di Chaplin, però, era quello di «denunciare le dittature e celebrare la democrazia e la libertà individuale», ha scritto il noto critico cinematografico Robert Ebert. Così alla fine il film cambia tono e si arriva a un’altra celebre scena, quella in cui il personaggio interpretato da Chaplin abbandona il lato comico e fa un lungo monologo contro «l’avidità» che «ha avvelenato i nostri cuori e ha fatto precipitare il mondo nell’odio» e auspicando il ritorno a un mondo libero e migliore.

Secondo Ebert, il monologo è una delle cose meno riuscite del film, per il modo in cui improvvisamente cambia il tono e trasforma la commedia in una «lezione». Fu però probabilmente una delle ragioni per cui Chaplin decise di fare il film, e una delle sue scene più note.

Inizialmente in Italia il film fu censurato. Venne distribuito per la prima volta nel 1946 col titolo Il dittatore, e uscì con il titolo Il grande dittatore nel 1960: furono però tagliate alcune scene in cui compariva il personaggio di Mussolini/Napaloni, ritenute controverse. Il grande dittatore in totale fu nominato a cinque Oscar nel 1941: miglior film, miglior sceneggiatura originale e miglior colonna sonora; Chaplin fu nominato come miglior attore protagonista e Jack Oackie, che interpretava Napaloni, come miglior attore non protagonista. Non vinse neanche un premio.

Il video di un uomo seguito per sei minuti da un puma, nello Utah

Il video di un uomo seguito per sei minuti da un puma, nello Utah

Sabato un uomo statunitense di nome Kyle Burgess stava facendo un’escursione nel parco dello Slate Canyon, nello Utah, negli Stati Uniti, quando ha trovato vicino a un sentiero quelli che gli erano sembrati quattro gattini. Burgess ha deciso di riprenderli con lo smartphone, ma subito dopo un puma è uscito dal bosco. Burgess, che ha 26 anni, a quel punto, senza smettere di riprendere, ha cominciato a camminare all’indietro per scappare dal puma.

Per sei minuti Burgess ha registrato un video che ha poi pubblicato su Internet ed è stato visualizzato più di tre milioni di volte. Durante il video si sente Burgess imprecare numerose volte e pregare il puma di tornare a prendersi cura dei suoi cuccioli. Burgess durante il video ammette di essere spaventato, quando il puma cerca di attaccarlo, e prova a convincere l’animale a lasciarlo andare chiamandolo anche “gattino”.

Scott Root, il responsabile del servizio di conservazione della fauna selvatica del Dipartimento delle risorse naturali dello Utah, è stato subito avvisato dell’incontro sabato notte e la mattina successiva è stata inviata una squadra per assicurarsi che il puma e i suoi cuccioli non fossero più vicini al sentiero. Root ha detto che nei 30 anni di carriera non  ricorda un attacco mortale da parte di un puma agli uomini nello stato dello Utah.

Il turista che ha aspettato sette mesi per visitare Machu Picchu e ci è riuscito

Il turista che ha aspettato sette mesi per visitare Machu Picchu e ci è riuscito

Il 12 ottobre, Jesse Katayama, ha messo su Instagram questa foto, che aspettava di poter fare da almeno sette mesi.

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マチュピチュキタァァァァァァァァァァァァァァァァァァ‼️‼️‼️ この前の新聞見てくれて 「頑張って」「応援してる」 「なんでも頼って」 「マチュピチュの俺の家タダで使ってええよ」 「マチュピチュ開いたらタダでガイドしたる」 「マチュピチュ村の村長に行ける様に言っとくわ」 ペルーの人達、ペルーに住んでる日本の人達から沢山メッセージもらいました???? もう行けへんやろなと思ってたけど、皆さんが村長、政府に頼んでくれて 超特別に行かせてもらった????????笑 ペルーの人達みんな優しすぎるぅ〜くぅ〜 本当にありがとうございます!! 村長と一緒にマチュピチュいった人今までおらんやろ笑 閉鎖後、1番最初にマチュピチュ行った地球人は俺だぁぁぁぁぁ???????????? #世界一周 #バックパッカー #27ヵ国目 #ペルー #マチュピチュ #貸し切り #村長のガイド付き #村長ごっつ男前 #トムクルーズ似なんよ #ミッションインポッシブルなんよ #peru #machupicchu #lastsamurai

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Katayama è un turista e istruttore di pugilato giapponese. Ha 26 anni e nel 2019 era partito per un lungo viaggio attraverso diversi paesi, con lo scopo di visitarli da turista ma anche di studiare come, in ognuno di essi, venivano gestite le palestre e insegnato il pugilato. Dal marzo di quest’anno, però, Katayama era fermo nel sud del Perù ad Aguas Calientes, il più vicino centro abitato da cui si può raggiungere Machu Picchu, uno dei siti archeologici più famosi al mondo.

Come ha raccontato tra gli altri il New York Times, Katayama aveva un biglietto per visitare Machu Picchu il 16 marzo, ma non lo potè fare per via della chiusura, il giorno prima, del sito archeologico a causa della pandemia. Katayama ha rifiutato di prendere un volo speciale per tornare in Giappone (a suo dire perché troppo costoso) e ha preferito prendersi una stanza ad Aguas Calientes, una città molto turistica, e far passare i giorni facendo e insegnando yoga e pugilato. In più di un’occasione, intanto, provava a far presente che lui ancora aspettava di visitare Machu Picchu: per esempio facendosi intervistare dal noto giornale peruviano La República, che lo aveva definito “l’ultimo turista a Machu Picchu“.

La sua storia è quindi arrivata fino al ministro della Cultura peruviano, Alejandro Neyra, che ha concesso uno speciale permesso a Katayama, che ha così potuto visitare Machu Picchu come unico turista, con la sola compagnia del capo dell’ente che gestisce il sito archeologico, ovviamente documentando il tutto su Instagram.

Per tutti gli altri, Machu Picchu dovrebbe riaprire a novembre, consentendo però l’accesso a meno di 700 persone al giorno, circa un terzo del numero massimo che era consentito prima della pandemia. In Perù, finora, sono stati individuati più di 850 mila casi di contagio, e almeno 33mila persone sono morte.

Non è chiaro, al momento, quando Katayama lascerà Aguas Calientes, e per andare dove.

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