I cartelloni pubblicitari sulla serie di Netflix “Suburra” che non sono piaciuti per niente a Ostia

Nei giorni scorsi in alcune stazioni della metropolitana di Roma erano stati appesi cartelli pubblicitari per celebrare Suburra, la prima serie italiana prodotta da Netflix dieci anni fa e uscita nel 2017, che racconta la criminalità romana ed è ambientata a Ostia. La scritta sul cartellone ha però suscitato moltissime polemiche, tanto che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha chiesto a Netflix di ritirare la campagna pubblicitaria. Dice: «Perdi la fermata, finisci a Ostia, ti senti scossa, agitata. Ed è subito Suburra».
Molti hanno interpretato questa frase come un’offesa nei confronti di Ostia e delle persone che ci vivono, un po’ come era successo ad Avetrana quando la Disney aveva annunciato la serie tv sull’omicidio di Sarah Scazzi. Mario Falconi, il presidente del Municipio X di Roma in cui rientra Ostia, aveva definito la pubblicità di Netflix «inaccettabile», sostenendo che associava Ostia a stereotipi negativi da cui la comunità si stava riscattando dopo anni di sforzi. Gualtieri ha parlato di un’iniziativa «fuori luogo», e ha detto che Netflix si era subito resa disponibile a rimuovere i cartelloni, cosa che poi ha fatto.


