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  • Domenica 12 ottobre 2025

I cartelloni pubblicitari sulla serie di Netflix “Suburra” che non sono piaciuti per niente a Ostia

Un cartellone pubblicitario di Netflix sulla serie Suburra appeso in metropolitana a Roma (Foto dal profilo Facebook di Tobia Zevi, assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative del comune di Roma)
Un cartellone pubblicitario di Netflix sulla serie Suburra appeso in metropolitana a Roma (Foto dal profilo Facebook di Tobia Zevi, assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative del comune di Roma)

Nei giorni scorsi in alcune stazioni della metropolitana di Roma erano stati appesi cartelli pubblicitari per celebrare Suburra, la prima serie italiana prodotta da Netflix dieci anni fa e uscita nel 2017, che racconta la criminalità romana ed è ambientata a Ostia. La scritta sul cartellone ha però suscitato moltissime polemiche, tanto che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha chiesto a Netflix di ritirare la campagna pubblicitaria. Dice: «Perdi la fermata, finisci a Ostia, ti senti scossa, agitata. Ed è subito Suburra».

Molti hanno interpretato questa frase come un’offesa nei confronti di Ostia e delle persone che ci vivono, un po’ come era successo ad Avetrana quando la Disney aveva annunciato la serie tv sull’omicidio di Sarah Scazzi. Mario Falconi, il presidente del Municipio X di Roma in cui rientra Ostia, aveva definito la pubblicità di Netflix «inaccettabile», sostenendo che associava Ostia a stereotipi negativi da cui la comunità si stava riscattando dopo anni di sforzi. Gualtieri ha parlato di un’iniziativa «fuori luogo», e ha detto che Netflix si era subito resa disponibile a rimuovere i cartelloni, cosa che poi ha fatto.