La padella e la brace

E cosí sappiamo che il voltafaccia di M5S ha prodotto un dilemma diabolico di cui alla fine, come al solito, dovrà farsi carico il Partito democratico.

Nella riunione del gruppo al Senato di martedì sera i nostri senatori dovranno scegliere tra due opzioni. La prima sarà quella di affrontare l’aula per alcune centinaia di votazioni, alcune a scrutinio segreto, sperando ancora una volta nei voti di 5Stelle. La seconda, quella di fare un accordo nella maggioranza di governo e blindare il tutto con un voto di fiducia.

Nella prima ipotesi dovremo sperare che alla telefonata di Di Maio che ha fatto cambiare idea ai grillini, e presumibilmente alla telefonata che ha fatto cambiare idea a Di Maio, non seguano ulteriori telefonate. Altrimenti, dopo due settimane di votazioni potremo trovarci una legge con una serie di buchi: quelli su tutti i punti in cui dovesse venire a mancare, come la settimana scorsa, il voto dei senatori di 5Stelle. Stepchild adoption, reversibilità, cognome comune: Dio solo sa che colabrodo dovremo gestire. A quel punto la legge dovrebbe essere modificata alla Camera e rinviata al Senato con il rischio di arrivare a fine legislatura senza una legge.

Nella seconda ipotesi bisognerà fare un accordo con Alfano, che presumibilmente chiederà lo stralcio della stepchild adoption, e mettere la fiducia. Il vantaggio in questo caso è che il voto sarebbe solo uno, e in un paio d’ore avremmo approvato la legge, ma l’incognita sarebbe sui contenuti e certamente dovremo alzare bandiera bianca su uno dei punti qualificanti del ddl Cirinnà. Certo, potremmo far conto su una giurisprudenza che sta prendendo decisioni assai equilibrate e sagge sull’adozione dei bambini di coppie gay e lesbiche, ma la politica avrebbe perso ancora una volta l’occasione di fare le cose per bene.

In entrambi i casi, ciò che sembra più a rischio dopo la diserzione grillina è il destino dell’adozione del figlio del partner. La sera del tradimento ho avuto occasione di ricordare al Senatore Airola che, nel prendere la loro decisione, dovevano ricordarsi che avevano le nostre vite (“nostre” nel senso di noi persone LGBT) nelle loro mani.

Per come si stanno mettendo le cose, capisco che mi sbagliavo. Le unioni civili si faranno, ciò che rischiamo di non avere sono le adozioni. Le vite che avevano in mano erano dunque in realtà solo quelle dei nostri figli. Le vite di quei bambini, Grillo e i suoi le hanno sacrificate per mettere in crisi maggioranza e PD. Bassissima e meschina cucina politica. Gli italiani ne terranno certamente memoria.

Ivan Scalfarotto

Deputato di Italia Viva e sottosegretario agli Esteri. È stato sottosegretario alle riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento e successivamente al commercio internazionale. Ha fondato Parks, associazione tra imprese per il Diversity Management.