Stiamo freschi

Leggo sul Corriere della Sera l’articolo di Alberto Martinelli che introduce un convegno della “Società Italiana di Scienze Politiche” e la proposta di introdurre nelle istituzioni italiane degli organismi di competenza tecnica (“Tecnici che affianchino i politici”, è il titolo) che controllino e assistano il lavoro della politica, sull’esempio di quelli americani e britannici. Mi pare un’idea interessante, e mi chiedo se abbia controindicazioni o limiti. Poi arrivo al punto in cui dice:

Una simile agenzia dovrebbe essere indipendente dalle maggioranze politiche e autorevole per continuità di lavoro e qualità della produzione; dovrebbe essere al servizio di entrambi i rami del Parlamento, reclutare i propri membri in totale autonomia e con criteri meritocratici, prevedere modalità di inquadramento e retribuzione in linea con gli standard internazionali, garantire trasparenza e piena accessibilità e prevedere valutazioni periodiche da parte di esperti internazionali.

E mi sembra come proporre a un grande obeso la soluzione di mangiare un decimo di quello che mangia, e selezionando le cose giuste. E fare 10 chilometri di corsa ogni mattina.
Se l’Italia fosse in grado di mettere in pratica una tale serie di corrette applicazioni, probabilmente non avrebbe neanche bisogno di una simile agenzia. A meno che non faccia tutto Napolitano anche stavolta, scavalcando tutti: ma non mi pare realistico.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).