Posteraro che trovi

Scusate se vi annoio, ma sulla storia della nomina di Francesco Posteraro (uomo di cui non so niente e immagino stimabilissimo) all’AgCom si scoprono ogni giorno nuovi aspetti e dettagli letterariamente e politicamente notevoli.
Ora, dopo molte altre, potrebbe fare acqua anche la tesi dell’assoluta distanza e indipendenza del dottor Posteraro dall’UdC che lo ha nominato: lo so che voi sgamati direte “se l’UdC mette qualcuno in un posto, non sceglie uno con cui non ha niente a che fare”. Ma in fondo un funzionario parlamentare lavora per il parlamento, in autonomia dai singoli partiti. Poteva anche darsi che il consenso offerto dal PD avesse fatto da moderatore e garanzia, questa volta, no?
Sì, ma solo se riteniamo irrilevante nel giudizio su questa distanza tra UdC e Posteraro quello che scrive il Corriere della Calabria:

«Assolutamente terzo e imparziale»: con queste parole ieri Roberto Rao, storico portavoce di Pierferdinando Casini, ha difeso il proprio “segnalato” e ribattuto agli attacchi con cui il caso Posteraro (senior) ha animato la giornata politica romana. Proprio il nome di Rao si fece lo scorso gennaio come grande “sponsor” di Posteraro (junior) nel Corecom: e, proprio come ieri, la nomina non è stata esente da anomalie. Nel caso di Paolo Posteraro, anzi, l’anomalia è stata doppia se si pensa che – laddove il nome del padre Francesco è spuntato al secondo tentativo – la presenza del figlio non era riscontrabile in nessuna delle due graduatorie approvate dall’Ufficio di presidenza di Palazzo Campanella.

Il resto della storia è qui. A suo tempo la stessa fonte definiva Paolo Posteraro “trentenne di origini cosentine molto vicino a Roberto Rao (storico portavoce di Pierferdinando Casini)”. (Paolo Posteraro si è dimesso oggi, intanto). Lorenzo Campani poi ne aggiunge un’altra, più fragile nelle accuse, ma che arricchisce il quadro, per chi si è appassionato.

Aggiornamento: Roberto Rao, a cui riconosco di essere tra i pochi politici che stanno su Twitter anche per rispondere alle domande, conferma la sua amicizia con Posteraro, e dice che è estranea alla scelta.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).