Ognun per sé forever
Se davvero vogliamo entrare in questa nuova modalità motivata e motivante, però, come prima cosa dovremmo far corrispondere dei fatti alle parole: non solo quindi apprezzare il cedimento di Angela Merkel come una dimostrazione di lungimiranza e duttilità, quelle che le avevamo sempre chiesto e adesso che le mostra la sfottiamo come ” sconfitta” e le facciamo pernacchie o la commiseriamo; ma anche ricordarci che fino a cinque minuti fa stavamo dicendo che ci voleva più Europa, più unità, più senso di destino comune, e adesso che è stata presa una decisione insieme, e trovato un accordo, il primo interesse di tutti pare essere indicare chi ha perso e chi ha vinto, con le rispettive liste di nomi di staterelli. Come quelli che quando vince la nazionale si precipitano a sostenere che è stato merito dei giocatori della loro squadra, o colpa di quelli delle altre quando si perde.
Non si va lontano così, questo è chiaro, vero?
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