I fascisti su Marte? E i nazisti sono sulla Luna! (Iron Sky)

Iron Sky

Iron Sky

Ritornano i nazisti. Vengono dal lato oscuro della Luna. E vogliono conquistare la Terra. Ok, detta così sembra trash. E in effetti la trama è degna del migliore dei B movie del buon tempo antico, soprattutto se i aggiunge il fatto che è stato creato in Finlandia da un gruppo di autori indipendenti che realizza dal 1992 parodie di Star Trek (e di ottimo livello, peraltro). Ma dietro c’è di più.

Ho visto Iron Sky, il film di Timo Vuorensola e Samuli Torssonen che eseguono con magistrale bravura (ok, un po’ di sbavature ci sono, ma di secondaria importanza) un esercizio difficile: dare profondità e credibilità a una produzione nata in modo amatoriale e “moltiplicata” da Wreckamovie, la piattaforma online per la collaborazione e il crowdsourcing (finanziamento via Internet) dei film. La passione è quella del gruppo che sta dietor alle parodie di Star Wreck, e soprattutto al suo caposaldo, Star Wreck: In the Pirkinning (disponibile anche in versione gratuita sul sito originale, basta poi cercare i sottotitoli perlomeno in inglese, salvo chi è fluente in finlandese).

Ebbene, Iron Sky è una bella storia, ben finanziata, con una pattuglia di attori di livello (da notare soprattutto la “bella”, cioè Julia Dietze, ma ci sono anche altri attori che spiccano, come l’altissimo (e cattivissimo) Götz Otto, e pochi “buchi” di sceneggiatura, casomai qualche indecisione. Certo, è pur sempre una tavanata galattica: i nazisti sul lato oscuro della Luna, la presidentessa degli Usa è una specie di Sarah Palin, l’amore al tempo della guerra, i dischi volanti tedeschi… ma non c’è sesso, violenza eccessiva o effetti splatter, è un film che si può (quasi) guardare in famiglia.

In distribuzione in vari paesi tra cui gli Usa, la Germania e la Gran Bretagna, io scommetto che Iron Sky è destinato ad essere l’apripista di un fenomeno nuovo. Da un lato ci saranno un sequel e un prequel targato sempre finlandia, dall’altro c’è una pattuglia di nuovi autori che ha trovato un modo per aggregarsi in rete e sfruttare nuovi canali di finanziamento e comunicazione con il pubblico: segnatevi i nomi di “Artemis Eternal”, “The Cosmonaut”, “A Swarm of Angels”, “RiP!: A Remix Manifesto”. Sono solo alcuni dei progetti che stanno nascendo da questa specie di kickstarter del cinema. E che potrebbero liberare definitivamente il talento di autori “minori”, dotati delle tecnologie per realizzare un film ma che hanno bisogno di un investimento complessivo sostanziale (per Iron Sky stiamo pur sempre parlando di 7,5 milioni di euro) perché servono molte professionalità e tempo per realizzare un film “vero”.

A me Iron Sky è piaciuto. Nasce dalla fantasia di un gruppo di smanettoni, appassionati sia di cinema che di fantascienza, computer, tecnologia, dietrologia e di tutto quel mondo di fantasia che a quanto pare si riesce a portare sullo schermo in un modo o in un altro. Spero che riescano a completare gli accordi per la localizzazione e la distribuzione in Italia, oppure che arrivi almeno il Dvd. Ma penso che il grande schermo sia un ottimo veicolo per questo tipo di film dove le immagini e il sonoro devono essere gustati con dimensioni adeguate.

Antonio Dini

Giornalista e saggista, è nato a Firenze e ora vive a Milano. Scrive di tecnologia e ama volare, se deve anche in economica. Ha un blog dal 2002: Il Posto di Antonio