Io lo dico

Non sono sospettabile di lassismo nei confronti del rispetto dei ruoli e non ho nessuna indulgenza di giudizio né etica nei confronti di questo governo né di un sottosegretario che si vede stupidamente o sfacciatamente con gente come Flavio Carboni. Mi basta per archiviare la mia valutazione personale sul senatore Giacomo Caliendo, qualunque altra cosa si sappia di lui. O è un trafficone o è un fesso, penso da persona qualunque che guarda le cose: e vorrei avere sottosegretari alla giustizia migliori, e se le sue dimissioni avvicinassero ulteriormente alla sconfitta di questo governo ben vengano.

Ma archiviata la valutazione personale, a me sembra che politicamente la richiesta di dimissioni di Caliendo così come è formulata nella mozione, sia piuttosto inconsistente. Vi si allude al fatto che non fosse indagato e che lui nega comportamenti sospetti: quel che resta è avere visto Carboni, che se è una scelta censurabile non mi pare riesca a sostenere da sola una necessità di dimissioni. Forse neanche in un paese normale. Se non avessi altri pessimi giudizi sulla maggioranza e dovessi giudicare solo sul testo di questa mozione, e se avessi cara la correttezza di quel che faccio, non so se voterei a favore.

Mozione 1-00416
presentata da
DARIO FRANCESCHINI
testo di
mercoledì 14 luglio 2010, seduta n.352

La Camera,
premesso che:
emerge dalle notizie di stampa di questi giorni una vicenda che riguarda l’esistenza di un gruppo di persone, tra le quali alcuni pregiudicati, che in modo sistematico sembra che costruiscano o cerchino di costruire relazioni e contatti allo scopo dichiarato di orientare decisioni di organi costituzionali e politici;
questo gruppo trova udienza in esponenti del Governo, tra i quali il Sottosegretario alla giustizia, senatore Giacomo Caliendo;
il Sottosegretario Caliendo ha confermato in questi giorni la sua presenza a convivi con tale gruppo di persone, ma ha negato che, in sua presenza, si sia parlato di come condizionare organi dello Stato;
al di là della responsabilità penale, non può non essere politicamente censurabile la partecipazione del Sottosegretario Caliendo, che al momento non risulta indagato, a riunioni, in compagnia del capo degli ispettori ministeriali dottor Miller, con un bancarottiere pregiudicato sospettato di essere implicato in alcune delle vicende più torbide del dopoguerra,
impegna il Governo
ad invitare il Sottosegretario Giacomo Caliendo a rassegnare le dimissioni da Sottosegretario di Stato alla giustizia.

Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).