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  • Mercoledì 31 dicembre 2025

Un anno di record sportivi

L’asticella sempre più su di Armand Duplantis, e poi quelli nella corsa, nel nuoto, nel pattinaggio e nell'arrampicata

Armand Duplantis e un'asticella posta a 6 metri e 30 centimetri, il 15 settembre ai Mondiali di atletica di Tokyo (Julian Finney/Getty Images)
Armand Duplantis e un'asticella posta a 6 metri e 30 centimetri, il 15 settembre ai Mondiali di atletica di Tokyo (Julian Finney/Getty Images)
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I record, come si dice, sono fatti per essere battuti. Nello sport succede ogni anno: perché ogni anno migliorano alimentazione e tecnologia, materiali e allenamenti, e perché capita che arrivino atlete e atleti eccezionali. È successo anche nel 2025, peraltro un anno di Mondiali di atletica leggera e di nuoto, le cui discipline sono quelle che per replicabilità e uniformità meglio si prestano a costanti misurazioni di tempi e risultati.

Abbiamo scelto i record mondiali più interessanti e rilevanti dell’anno che sta per finire, quelli che raccontano qualcosa sul come o sul chi è riuscito a fare meglio di tutti, e meglio di sempre, qualcosa di molto specifico. Saltare con un’asta oltre un’asticella, correre coprendo una determinata distanza, nuotare in un certo modo o pedalare per un’ora esatta. Partiamo da chi detiene anche il record dei record: l’astista svedese Armand Duplantis, che solo quest’anno ne ha fatti quattro. Ma per i più pazienti, e curiosi, alla fine ci sono anche record meno noti, e non tutti “ufficiali”, ma comunque notevolissimi.

Armand Duplantis, salto con l’asta maschile
A settembre, ai Mondiali di atletica leggera di Tokyo, Duplantis ha fatto il suo nuovo record mondiale nel salto con l’asta superando un’altezza di 6 metri e 30 centimetri. Oggi 26enne, Duplantis fece il suo primo record mondiale nel 2020 e da allora ne ha fatti altri 13. A parte lui, nessuno ha mai superato i 6 metri e 16 centimetri. Fino a prima di lui sembrava impossibile arrivare a 6 metri e 30 centimetri, e già ora ci si chiederà se Duplantis potrà mai arrivare a 6 metri e 40, forse perfino 50. Non è un vago esercizio ipotetico: Duplantis continua infatti a dare l’idea di poter fare ancora meglio, e che stia cercando di migliorarsi poco per volta, per questioni mediatiche, ma anche perché nell’atletica (così come in molti altri sport) ogni nuovo record porta nuovi guadagni.

Jacob Kiplimo, mezza maratona maschile
A febbraio, a Barcellona, il 24enne ugandese Jacob Kiplimo ha corso una mezza maratona (su una distanza di poco più di 21 chilometri) in 56 minuti e 42 secondi, 48 in meno rispetto al record precedente, fatto nel 2024. Kiplimo ha corso a una media di 2 minuti e 41 secondi al chilometro. «È stata una gara perfetta», ha detto alla fine: «Temperatura ideale, assenza di vento, circuito fantastico: tutto è andato meglio del previsto». Quest’anno ha corso anche le sue prime due maratone, vincendo a ottobre quella di Chicago in 2 ore, 2 minuti e 23 secondi (in questo caso il record mondiale, di poco superiore alle 2 ore, fu fatto nel 2023 da Kelvin Kiptum, morto un anno dopo).

Faith Kipyegon, atletica: 1500 metri femminili
La 31enne keniana Faith Kipyegon è tra le migliori mezzofondiste della storia, vincitrice della medaglia d’oro nei 1500 metri in tre Olimpiadi consecutive. In una gara corsa a luglio a Eugene – la località statunitense anche nota come “Track Town” (da track and field, come viene chiamata in inglese l’atletica leggera) – Kipyegon ha corso il chilometro e mezzo in 3:48,68. Sulla distanza del chilometro e mezzo, che nell’atletica è ben più significativa del chilometro, è il suo terzo record mondiale dopo quelli del 2023 e del 2024. Nessun’altra atleta è mai scesa sotto i 3 minuti e 50 secondi.

Nel 2025 Kipyegon ha cercato – in un evento organizzato apposta da Nike, quindi non omologato dalla federazione di atletica leggera – di correre il miglio (1.609 metri) in meno di quattro minuti, una soglia che è stata storica a livello maschile. Non ce l’ha fatta per qualche secondo.

Beatrice Chebet, atletica: 5000 metri femminili
Sempre a Eugene, dove evidentemente c’erano clima giusto e aria buona, la keniana Beatrice Chebet, nata nel 2000, ha fatto il record del mondo sui 5 chilometri, altra distanza olimpica del mezzofondo. Grande rivale di Nadia Battocletti, Chebet è campionessa olimpica in carica sui 10mila e sui 5mila metri, distanza che ha corso in 13:58,06 (quindi con un passo medio di 2 minuti e 47 secondi al chilometro) diventando la prima atleta nella storia a scendere sotto i 14 minuti. In meno di 14 minuti Chebet ha fatto 12 giri e mezzo di una pista di atletica.

Léon Marchand, nuoto: 200 misti
Il 23enne francese Léon Marchand è un nuotatore fuori dal comune, tra gli atleti più celebrati (soprattutto in Francia) delle Olimpiadi di Parigi 2024, dove ha vinto quattro ori individuali. Marchand non ha caratteristiche fisiche fuori dal comune, specie se paragonate a quelle di altri grandi nuotatori degli ultimi anni, ma quando nuota è eccezionale, elegante e dotato di un’incredibile acquaticità, intesa come capacità di muoversi in acqua, di starci facendolo sembrare il suo elemento naturale.

È un nuotatore tecnico e versatile, e infatti le gare in cui è più dominante sono i “misti”, in cui si nuota prima a farfalla, poi a dorso e rana e infine a stile libero. Ai Mondiali di luglio, a Singapore, Marchand ha nuotato i 200 metri misti in 1:52,69 migliorando di oltre un secondo il record sui 200 misti che era stato di Michael Phelps e, dal 2011, di Ryan Lochte, due di quei grandi nuotatori con caratteristiche fisiche eccezionali. E intanto Marchand, che dal 2023 detiene il record mondiale anche sui 400 misti, sta migliorando anche nello stile libero, dove quest’anno ha fatto i suoi migliori tempi.

Katie Ledecky, nuoto: 800 stile libero
Il 2025 è stato anche l’anno di un nuovo record (su vasca lunga, quella da 50 metri che si usa alle Olimpiadi) della portentosa statunitense Katie Ledecky, vincitrice di otto ori olimpici individuali. A maggio Ledecky ha nuotato gli 800 metri in 8:42,12 migliorando il record del mondo di cui già era detentrice, fatto nel 2016 alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. È la quinta volta che Ledecky migliora sé stessa migliorando al contempo il record mondiale su questa distanza, tra le più appassionanti e sfinenti del nuoto. Una distanza su cui fino al 2024 deteneva i migliori 29 tempi della storia. Fino al 2024 perché quello è l’anno in cui fu battuta dell’altrettanto portentosa, oltre che più giovane, Summer McIntosh. Stiamo per parlare anche di lei.

Summer McIntosh, nuoto: 200 e 400 misti e 200 stile libero
Anche senza contare quelli in vasca corta (lunga 25 metri, e che presuppone un diverso approccio alle gare, oltre che tempi diversi seppur su distanze uguali a quelle su vasca lunga), nel nuoto il 2025 è stato un anno ricco di record. Tra i tanti, oltre a quelli di Marchand e Ledecky, non si possono non menzionare quelli di McIntosh, oggi 19enne. Ne ha fatti tre in quattro giorni, a giugno ai campionati canadesi. Nei 400 stile libero (3:54,18), nei 200 misti (2:05,70) e nei 400 misti (4:23,65). In due casi su tre non era nemmeno la prima volta che faceva un record mondiale su quella distanza.

Davide Ghiotto, speed skating 10.000 metri
Nel pattinaggio di velocità su ghiaccio, nelle cui gare maschili si arriva fino ai 65 chilometri orari, il record del mondo sui 10 chilometri – distanza olimpica a Milano Cortina – è stato fatto a gennaio, in una gara canadese di Coppa del Mondo, dall’italiano Davide Ghiotto, ora 32enne. Ci ha messo 12:25,69: cinque secondi in meno rispetto al record fatto alle Olimpiadi invernali del 2022 dallo svedese Nils van der Poel. Dopo aver dominato quelle Olimpiadi van der Poel si ritirò e lasciò un dettagliatissimo documento di 62 pagine che riportava rigorosissime informazioni sui suoi allenamenti, unite a considerazioni generali sullo sport e  sulla sua vita da sportivo: alcune serissime e profonde, altre divertenti e scanzonate.

Sam Watson, arrampicata speed
È comprensibile che non ve ne siate accorti, ma nel 2025 è stato battuto anche il record nella speed, la disciplina olimpica dell’arrampicata sportiva che richiede – come da nome – di salire il più in fretta possibile una parete di 15 metri le cui prese sono sempre le stesse e sempre disposte nello stesso modo. A molti non piace, in quanto distante dall’essenza dell’arrampicata, ed è oggettivamente una disciplina strana, le cui prove durano la metà di una gara dei 100 metri.

Ma è anche una disciplina in cui si vede qualcuno scalare l’altezza di un edificio di cinque piani in meno di cinque secondi. Ed è anche interessante come, quanto e fin quanto si può migliorare in questa unica, iper-specifica e sempre uguale attività. Sono decenni che le persone corrono i 100 metri, solo pochi anni che alcune di loro si confrontano, con sempre maggiore specializzazione, in questa peculiare parete verticale. Quello che ci sta riuscendo meglio è il 19enne statunitense Sam Watson, che ha già migliorato sei volte il record mondiale, le ultime due – nel giro di un’ora – a maggio. Per ora il suo record mondiale (che fino al 2022 era sopra i 5 secondi) è di 4 secondi e 64 centesimi. Sono una manciata di decimi, ma su un totale di 5 secondi è un miglioramento percentualmente notevolissimo.

Vittoria Bussi, ciclismo: record dell’ora
Un altro primato poco raccontato è arrivato dal ciclismo femminile, dove l’italiana Vittoria Bussi ha fatto il record dell’ora per il ciclismo femminile (dove è storicamente meno considerato rispetto al maschile). Nel record dell’ora il tempo è fisso per tutti e tutte, quel che si guarda è la distanza percorsa in quel lasso di tempo. Migliorando un suo record del 2023, Bussi ha percorso 50 chilometri e 445 metri. Dal 2022 è italiano anche il record maschile: lo fece Filippo Ganna, percorrendo 56 chilometri e 792 metri.

Altri record, tra i tanti
I record qui sopra non sono ovviamente tutti. Come già scritto, molti ne sono arrivati dal nuoto (buona parte dei quali dal nuoto in vasca corta), Massimo Stano ha fatto quello nella 35 chilometri di marcia (non olimpica), e se vi state chiedendo quanto lontano si può lanciare un disco di due chili, la risposta è – per ora, secondo il record mondiale fatto ad aprile dal lituano Mykolas Alekna – 75 metri e 56 centimetri. Altri record sono arrivati nella corsa (soprattutto nella corsa indoor, cinque dei quali in pochi giorni di febbraio). C’è stato anche chi – seppur in un evento non omologato e con lo zampino di Adidas – ha corso 100 chilometri in meno di sei ore. Da giugno c’è anche un nuovo record di Backyard Ultra: 119 giri, per quasi 800 chilometri, correndo per diversi giorni.

– Leggi anche: La storia della Backyard Ultra