“Minimarket” è un passo avanti per Kevin Spacey
La serie della Rai uscita oggi, in cui interpreta se stesso, è finora il miglior risultato nel suo tentativo di tornare a recitare dopo i processi

Da oggi, venerdì 26 dicembre, sono disponibili su RaiPlay i primi episodi della serie comica italiana Minimarket, la prima apparizione televisiva di Kevin Spacey da quando nel 2017 fu licenziato dalla serie di Netflix House of Cards a causa delle accuse di molestie sessuali mosse contro di lui da alcuni uomini. Non è strano che il ritorno di Spacey in tv avvenga in Italia. Qui infatti aveva fatto il suo ritorno al cinema anche prima che venisse assolto da un tribunale britannico per tutte le nove accuse di molestie sessuali a lui imputate. E sempre in Italia, dopo l’assoluzione, era comparso in altri film, eventi pubblici e premiazioni.
In Minimarket Spacey interpreta se stesso, un personaggio immaginario della fantasia del protagonista Manlio Viganò (interpretato da Filippo Laganà), che lavora in un minimarket di Roma di proprietà di un uomo srilankese. Manlio sogna una carriera nello spettacolo e Spacey (che solo lui può vedere) gli dà consigli tra uno scaffale e l’altro, lo aiuta e fa anche qualche numero musicale con lui. Già nel primo episodio della serie ci sono richiami ad alcuni dei ruoli più noti della carriera di Spacey. A un certo punto c’è anche una frecciatina a «una certa piattaforma con la N», che sarebbe Netflix, a cui Spacey dovette pagare un milione di euro per le molestie sessuali compiute durante le riprese di House of Cards.
Come si è visto anche nelle pubblicità, nella serie Spacey balla con Laganà e si produce in diversi numeri comici, vestito in abiti eleganti ma anche in maniere buffe o mascherato da chitarrista rock.
«È in Italia che Kevin Spacey ha ricevuto il supporto maggiore da quando è caduto in disgrazia» scriveva nel luglio del 2024 la rivista specializzata Variety, facendo riferimento a un invito del Museo del cinema di Torino nel 2023 e a un premio ricevuto a Taormina nel 2024. Ma già nel 2022 (prima dell’assoluzione) Spacey era riuscito a fare un film in Italia, L’uomo che disegnò Dio, diretto da Franco Nero.
Che stia attivamente cercando di tornare a fare l’attore Spacey l’ha dichiarato più volte, ma finora era riuscito a farlo solo in produzioni “molto indipendenti”, italiane ma anche britanniche e statunitensi, come Control (in cui recita solo con la voce), Peter Five Eight o 1780, di cui è facile non aver sentito parlare. Sempre in Italia nel 2024 aveva anche recitato in The Contract, film co‑sceneggiato dall’ex attrice porno Eva Henger. E qualche mese fa è stato intervistato nella trasmissione Rai La vita in diretta.
In un video sul suo account Instagram, in cui specificava di non essere “senza tetto” come diversi giornali avevano riportato fraintendendo una sua intervista, Spacey ha detto che è da un anno che lavora senza sosta e che ha dormito più che altro in hotel e bed and breakfast. Questo non gli ha impedito, in un’intervista con Piers Morgan nel giugno del 2024, di commuoversi nel raccontare di avere debiti per milioni di dollari di spese legali e di aver venduto le sue case e buona parte dei suoi averi.
Spacey non ha mai nascosto di voler continuare a lottare per dimostrare la sua innocenza anche quando sono arrivate tre nuove accuse di molestie sessuali, per due delle quali si è già formalmente dichiarato innocente, e che andranno a processo nel Regno Unito nel 2026.
Oltre ai film ha ricevuto inviti in diversi eventi, sempre in Europa, non tutti di prestigio, come il Golden Apricot Film Festival (Festival dell’albicocca d’oro) di Yerevan in Armenia. Inoltre si è anche fatto vedere ai festival più prestigiosi, come Cannes e Venezia, anche se non all’interno: in entrambi i casi era invitato a delle di gala esterne alla manifestazione che si svolgevano però negli stessi giorni.
La partecipazione alla serie tv Minimarket è per Spacey un passo in avanti sulla strada per tornare a recitare in film o serie rilevanti. Si tratta della prima produzione a cui prende parte con una grossa società di distribuzione, la Rai. È una serie piccola e a basso budget ma di profilo decisamente maggiore rispetto ai film più grossolani che ha girato finora, e che sembra avere ancora in programma di fare. Quelle che lui chiama «produzioni indipendenti» sono più che altro film di fascia molto bassa, con attori spesso sconosciuti o al massimo noti decenni fa. Anche per il coinvolgimento in queste avventure produttive più spericolate e meno professionali, Spacey è finito in una situazione poco limpida.

Una scena di Minimarket (Rai)
Quello che doveva essere il suo ritorno alla regia, Holiguards Saga – The Portal of Force, un film d’azione con elementi soprannaturali, pensato come il primo di una serie, si è scoperto essere stato creato da un uomo ricercato dalle autorità americane. In quel film, oltre a fare la regia, Spacey recita insieme a Eric Roberts, il fratello di Julia Roberts, Tyrese Gibson (noto per una parte nella serie Fast & Furious e basta) e Dolph Lundgren, noto per aver interpretato Ivan Drago in Rocky IV e Creed II. La persona ricercata è lo sceneggiatore e ideatore della saga, il russo Vladimir “Lado” Okhotnikov, accusato di essere parte di una truffa basata sullo schema Ponzi, o schema piramidale, e sulle criptovalute.
Non è infrequente che questo tipo di produzioni molto piccole e marginali coinvolgano persone che hanno avuto o hanno problemi con la giustizia, negli Stati Uniti come negli altri paesi del mondo (Italia inclusa). A essere strano e inusuale è che, a causa delle sue vicissitudini e del suo desiderio e bisogno economico di lavorare, un attore due volte premio Oscar come Kevin Spacey sia finito a far parte di tutto questo.
Dopo Minimarket Spacey comparirà in un thriller britannico intitolato The Awakening. Il film è al momento in postproduzione, quindi non è ancora uscito, ma sembra comunque di un livello produttivo non diverso dai progetti già citati.



