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  • Mercoledì 24 dicembre 2025

Buon Natale dal Post, il sedicesimo

Un giornale online, con tante persone intorno e qualche idea sul provare a stare insieme

(Getty)
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Sulla questione dell’essere più o meno buoni a Natale ci eravamo espressi nell’apprezzato Cose spiegate bene dedicato all’argomento: ora che ci troviamo al sedicesimo Natale della storia del Post approfittiamo per condividere un paio di riflessioni assieme ai tradizionali ma sinceri auguri. Il Post è un giornale online, nei fatti, ed è la definizione più semplice e immediata. Ma la sua offerta giornalistica si estende ormai molto oltre a quello che associamo a un semplice giornale: attraverso le newsletter, attraverso i podcast, attraverso gli eventi pubblici, attraverso la rivista e attraverso i libri, cercando di infiltrare buona informazione – si prova a farla essere buona – in ogni spazio accessibile, e associando questa offerta a quella di una relazione complice, più serena possibile, più rassicurante e consapevole possibile.

E qui arriviamo al Natale e a un modo di essere più buoni, e più buone. Da quasi sedici anni il Post cerca anche di contribuire a un’idea di convivenza rispettosa e solidale con gli altri e le altre: con tutti gli altri e le altre, non solo con chi ci viene facile. Questi sono tempi in cui l’indicazione quotidiana di nemici e di ragioni per disprezzare qualcuno è diventata lo strumento di maggior successo della propaganda politica e delle politiche commerciali dei mezzi di informazione. Andare in un’altra direzione non è solo un’inclinazione “buonista” (che pure alcuni e alcune di noi hanno, ammirevolmente) ma è una scelta di efficacia e lungimiranza. L’indignazione quotidiana promossa strumentalmente da molte parti è sterile e fallimentare: non produce niente di buono o utile e ha bisogno di essere rinnovata continuamente, per non darci il tempo di riflettere sui suoi fallimenti. In più, riuscire a costruire relazioni rispettose e serene con gli altri è il solo percorso per far crescere i benefici per ognuno di noi nello stare dentro a delle comunità di qualunque scala: a meno che non vogliamo vivere come Dinamite Bla, sparando a chiunque si avvicini, o come i Corleone arroccati in microfamiglie in guerra col mondo e destinate a farsi fuori l’una con l’altra.

Su internet le persone si mostrano spesso peggiori di quello che sono, altre volte lo diventano: soprattutto sui social network. Ma sono le stesse persone che ci rincorrono per strada perché ci è caduto un guanto, che si fermano davanti alle strisce per farci attraversare, che ringraziano se ci fermiamo per farle attraversare, che sono disponibili con i nostri bisogni allo sportello, che ci aiutano a sollevare la valigia, che hanno generosità impensabili a leggere solo certi loro post. Abbiamo opinioni spesso sbagliate – a volte “diverse”: a volte proprio sbagliate – ma siamo umani capaci di gentilezze, altruismi e buone intenzioni, o almeno di rispetto, pazienza, e comprensione. Non tutti tutti, ok, ma tanti sì: e il buon esempio comunque contagia. Ci sono tante ammirevoli persone che fanno cose straordinariamente generose, là fuori. Lucine sull’albero.

Quello che proviamo a fare, col Post e con tutte le persone che lo sostengono e che partecipano a costruirlo, è spingere da quella parte, dalla parte opposta rispetto all’aria che sembra tirare. Controvento, direbbero ora quelli a cui piace darsi degli slogan ma che non hanno nessun desiderio che cambi il vento. Invece non è una resistenza, questa cosa, e ha poco da vantarsi: la Resistenza ha un precedente nobile e vittorioso, ma altrimenti soffre spesso del complesso degli sconfitti, quando non addirittura di un autocompiacimento. È piuttosto un progetto, un progetto di lunga scadenza – in effetti senza scadenza – ma di sostanziose gratificazioni quotidiane e persino di divertimenti quando si può, e che ha la sensazione modesta di avere costruito qualcosa, in quasi sedici anni: la conoscenza delle cose può inquietare e preoccupare, ma è soprattutto bella, e l’ignoranza è peggio. Ci proviamo insieme da sedici Natali, e per i prossimi ancora. Auguri a tutti e a tutte: ma proprio a tutti e a tutte.