Il cammino di Checco Zalone
Non quello del film che esce domani, ma quello che l’ha portato da comico televisivo a diventare l’autore dei film italiani coi maggiori incassi di sempre

Checco Zalone si chiama Luca Medici. Ha scelto questo pseudonimo all’inizio della sua carriera come nome di un suo personaggio, un cantante neomelodico tamarro. Viene da un gioco di parole con l’espressione barese “che cozzalone!”, cioè “che tamarro!”. Con il tempo è diventato proprio il suo nome d’arte ed è stato attribuito a personaggi diversi nei vari film che ha fatto, dal primo nel 2009, Cado dalle nubi, fino all’ultimo Buen camino, in uscita al cinema il 25 dicembre. Ora però quel nome identifica più lui che i suoi personaggi.
Con questo nome infatti Luca Medici è diventato lo sceneggiatore e attore di maggiore successo del cinema italiano degli ultimi quarant’anni, segnando record molto difficili da battere e trasformandosi nell’idolo dei proprietari di cinema in anni di grande trasformazione del settore.
Ogni annuncio di un nuovo film di Zalone è accompagnato dal racconto dei successi economici passati e di quello che potrà fare per le sale. Alle ultime Giornate Professionali di Cinema di Sorrento (un evento per distributori ed esercenti) Paolo Orlando, capo della distribuzione di Medusa che da sempre gestisce i film di Zalone, ha confermato che sono già a conoscenza del fatto che pure per Buen camino, come già fu per Tolo Tolo nel 2020, ci saranno alcune sale chiuse che riapriranno apposta. Si tratta di esercizi dismessi, spesso in centri che non sono forniti da nessun altro cinema, che riaprono temporaneamente solo perché sanno che un nuovo film di Checco Zalone è una garanzia che vale l’investimento.
Come tipico di molti comici italiani, Zalone è arrivato a questi traguardi interpretando diverse variazioni del medesimo personaggio: un cantante neomelodico che esprime una mentalità arretrata sia nelle canzoni che nelle interazioni, e che rivendica come giusti atteggiamenti incivili, mafiosi, razzisti e omofobi. Le sue esibizioni erano soprattutto canzoni, sia parodie di brani famosi che pezzi composti da Medici nello stile neomelodico e con testi divertenti. Il suo primo momento di grande notorietà arrivò nel 2006 quando scrisse Siamo una squadra fortissimi, in occasione dei mondiali di calcio in Germania poi vinti dall’Italia. È al tempo stesso la sua canzone di maggiore successo e quella che meglio spiega il suo umorismo, fondato sul fingere il meglio possibile di essere un ignorante arretrato.
Con quel personaggio iniziò a partecipare a trasmissioni umoristiche sulla rete locale pugliese Telenorba e poi arrivò a quelle nazionali come Zelig. Medici fu notato da Pietro Valsecchi, produttore e fondatore della società Taodue, che produceva sia per il cinema che per le reti Mediaset. Valsecchi ha raccontato molte volte che non conosceva Zalone e fu suo figlio, all’epoca dodicenne, a segnalarglielo. In una recente intervista al Corriere della Sera, Valsecchi ha anche raccontato che lo convocò a Cortina d’Ampezzo con Gennaro Nunziante (suo amico e poi regista dei suoi film) e di aver deciso lì di produrre un film sul suo personaggio, che dalla Puglia si trasferisce a Milano. Fu Cado dalle nubi, un successo da 18 milioni di euro di incassi.
Da quel momento in poi Valsecchi è stato il produttore di tutti i film di Checco Zalone fino a prima di Buen camino. E tutti i film, dopo Cado dalle nubi, hanno incassato più di 40 milioni di euro. Quo vado? nel 2016 arrivò a 65 milioni, il massimo mai incassato da un film italiano in Italia. All’epoca fu anche il massimo in assoluto, poi superato di poco da Avatar, il primo, quando fu rimesso nelle sale prima dell’uscita di Avatar 2 nel 2022. Per fare un paragone, Perfetti sconosciuti, che fu un successo internazionale unico nella storia del cinema italiano, incassò 17 milioni, e un altro caso notevole, C’è ancora domani di Paola Cortellesi, ne ha incassati 36. Nell’intervista al Corriere, Valsecchi ha detto che la ragione della separazione dopo Tolo Tolo è che non sono più riusciti a trovare un accordo economico.
A differenza di molti altri film di comici di grande successo, specialmente di quelli che escono durante le feste, intorno a quelli di Zalone c’è da sempre un buon consenso della critica (anche se dai primi riscontri sembra che Buen camino possa essere un’eccezione). A essere apprezzati non sono la regia o la messa in scena, ma l’umorismo di Zalone e il modo in cui racconta gli italiani peggiori, le piccolezze e le meschinità individuali, in un modo che mette d’accordo il largo pubblico. Valsecchi al Corriere lo ha definito «un democristiano», ma in molti apprezzano la capacità di essere cattivo e prendere in giro con poca pietà tutti, e non solo i soliti bersagli.
Nei film di Zalone come nelle sue apparizioni televisive sono spesso prese in giro le élite culturali e tutto ciò che è sofisticato e ricercato, così come gli atteggiamenti più grezzi e ignoranti. In questo senso non è assimilabile ai comici di sinistra né a quelli di destra. Nel 2013, in occasione dell’uscita di Sole a catinelle, in un tentativo di appropriazione, l’allora capogruppo della Camera del PdL Renato Brunetta disse che «la sua comicità esprime in pieno la filosofia di Berlusconi e Forza Italia». Questo nonostante esistano anche molte gag e battute di Zalone che hanno come bersaglio proprio la destra.
Parte di questo successo è dovuta anche alla capacità di Zalone di dosare la propria presenza. A differenza di quel che accade di solito con i comici di successo, già dopo il primo film cominciò ad apparire molto meno, e dopo Sole a catinelle prese il ritmo di un film ogni tre o quattro anni: un intervallo molto ampio. Di solito i comici di successo fanno un film ogni due anni. Medusa ha più volte promesso pubblicamente che avrebbe accorciato i tempi, soprattutto agli esercenti che chiedevano una frequenza maggiore, senza però riuscirci. E anche le apparizioni televisive tra un film e l’altro, o le interviste, sono diventate quasi inesistenti. Zalone ha girato qualche video musicale di sue canzoni (uno anche con Helen Mirren) che ha distribuito in autonomia online, spesso per promuovere i suoi film. L’unica eccezione è stata, nel 2022, un tour teatrale in 38 città, chiamato Amore + IVA, e diventato uno special televisivo l’anno dopo.
I film di Checco Zalone sono diventati una componente insostituibile per il sistema cinematografico italiano. Come già era successo negli anni precedenti con i film di Natale con Massimo Boldi e Christian De Sica, hanno attirato al cinema anche un pubblico di persone che di solito non ci vanno. E l’indotto di quei film, a cascata, aumenta quello degli altri, almeno per le settimane a ridosso della loro uscita. Film che incassano molto infatti tendono ad aumentare gli incassi dei cinema in generale, perché ricreano l’abitudine di andare al cinema.
In diversi casi poi, film di Checco Zalone come Che bella giornata, Quo vado? o Tolo Tolo hanno dimostrato che anche i primi giorni di gennaio, cioè quelli dopo le feste, sono un buon momento per attirare pubblico in sala, andando contro l’idea che metà dicembre fosse la data migliore per generare grandi incassi. Come conseguenza, nelle annate senza un nuovo film di Zalone altri film comici hanno cominciato a usare quelle date di inizio anno per i loro film, con buoni risultati. Buen camino invece esce il 25 dicembre per sfruttare i ponti tra le festività che quest’anno si creano tra Natale, capodanno e l’Epifania. Questo nonostante sia solo un weekend dopo un altro film dall’incasso previsto molto elevato, Avatar – Fuoco e cenere. Nessuno sa dire se ci saranno abbastanza spettatori perché entrambi questi film possano raggiungere i grandi incassi a cui ambiscono.



