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  • Lunedì 22 dicembre 2025

Taranto riuscirà a finire i lavori per i Giochi del Mediterraneo?

Un sacco di cose non sono pronte: si è persino valutato di farli altrove o di posticiparli, ma ormai è tardi anche per quello

Lo stato del cantiere delle due nuove piscine olimpioniche in costruzione a Taranto per i Giochi dei Mediterraneo, all'inizio di novembre
Lo stato del cantiere delle due nuove piscine olimpioniche in costruzione a Taranto per i Giochi dei Mediterraneo, all'inizio di novembre (Facebook/Massimo Ferrarese)
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È lunga la lista dei cantieri aperti a Taranto per i Giochi del Mediterraneo, una specie di piccola Olimpiade fra i paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo, in programma almeno in teoria dal 21 agosto al 3 settembre 2026: due nuove piscine olimpioniche, il rifacimento dello stadio della città, centri sportivi e spazi per l’accoglienza delle squadre. Alcuni lavori stanno rispettando i tempi, molti altri no, al punto che il comitato organizzatore internazionale sta valutando alternative. Non alternative ai singoli impianti o alle date delle gare, ma proprio alternative a Taranto, che rischia di buttare tutto il lavoro fatto finora.

La scorsa settimana Davide Tizzano, ex campione olimpico di canottaggio e presidente del comitato internazionale (ICMG, International Committee of Mediterranean Games), ha criticato il comitato organizzatore locale per le incertezze e i ritardi. Lo ha fatto durante il consiglio nazionale del CONI, il Comitato olimpico italiano, che organizza e promuove lo sport in Italia supervisionando il lavoro delle varie federazioni sportive. «Il comitato organizzatore oggi non è in grado di mettere in piedi l’edizione e non ci sono possibilità di rinviarli al prossimo anno. Servono impianti e un’organizzazione che non ci sono», ha detto.

Tizzano si è esposto in modo così diretto dopo un lungo confronto con il comitato locale sull’affidamento di alcuni servizi essenziali per le gare, come la produzione televisiva, l’antidoping e tutta la parte tecnologica. Visto che il tempo è sempre meno, il comitato internazionale vorrebbe affidarli ad aziende di fiducia, che in passato hanno già lavorato a eventi di questo tipo, mentre il comitato locale sostiene che sia necessario organizzare gare aperte, con procedure più trasparenti. La prima ipotesi è la più veloce, ma anche più a rischio ricorsi, visto che si assegnerebbero appalti dal valore di 11 milioni di euro senza una gara.

Il commissario straordinario per i Giochi, Massimo Ferrarese, ha proposto di chiedere un parere alla Corte dei Conti per capire come muoversi. Se i giudici diranno che quei servizi si possono affidare senza gare, Ferrarese dice di essere pronto a dimettersi e a chiedere scusa: «Se però la Corte dei Conti dovesse dar ragione al nostro comitato» (cioè stabilire che invece le gare sono necessarie), «il comitato internazionale dovrà chiedere scusa a noi, ai cittadini per il tempo perso che ha creato problemi ai Giochi e praticamente rischia di non farci raggiungere gli obiettivi».

In merito ai cantieri, il problema più preoccupante è stato evitato lo scorso settembre, quando il comitato organizzatore ha confermato che i circa 4.500 tra atleti e tecnici saranno ospitati su due grandi navi da crociera. È una soluzione d’emergenza, l’unico modo per non mettersi a costruire un villaggio olimpico nel giro di un anno, con il rischio – quasi la cartezza – di non finire i lavori. L’affitto delle navi costerà circa 26 milioni di euro.

La riqualificazione e la copertura dello stadio Erasmo Iacovone, dove sono in programma le cerimonie di apertura e di chiusura e le partite di calcio, è circa a metà. Finora è stata completata la copertura delle gradinate e sono iniziati i lavori per i nuovi spogliatoi. Come si può osservare dal video, però, lo stadio è ancora tutto un cantiere.

I lavori per costruire le due piscine olimpioniche sono iniziati nel marzo del 2025, molto in ritardo rispetto al programma a causa di intoppi nella procedura. Solo all’inizio di novembre le imprese hanno iniziato a costruire le due tribune, che ospiteranno circa mille spettatori ciascuna. In teoria il cantiere dovrebbe finire entro giugno. L’appalto per il centro nautico, cioè la riqualificazione di un’area dismessa del porto per trasformarla in aree per le gare di vela e gli sport acquatici, è stato assegnato solo alla fine di novembre. Finire in tempo sarà molto complicato.

Il sindaco di Taranto Piero Bitetti, eletto all’inizio di giugno, ha cercato di mediare tra le posizioni del comitato locale e di quello internazionale, finora senza grandi risultati. Già nei mesi scorsi i ritardi avevano costretto il comune e gli organizzatori a valutare possibili alternative. Si era pensato per esempio di rinviare i Giochi di un anno, una soluzione però infattibile perché nel 2027 sono in programma i Mediterranean Beach Games in Portogallo, organizzati sempre dall’International Committee of Mediterranean Games ma per gli sport da spiaggia e altri sport acquatici.

Un’altra ipotesi prevedeva di spostare le gare a Napoli, dove nel 2019 si sono già tenute le Universiadi, il corrispondente studentesco dei Giochi olimpici. Nell’estate del 2027 è però in programma la Coppa America, la più importante e antica competizione velica al mondo. È stata fatta anche una ricognizione preliminare per spostare tutto sul lungomare di Ostia, utilizzando gli impianti sportivi di Roma, ma anche in questo caso i tempi sarebbero troppo stretti.

C’è anche la questione non secondaria dei soldi pubblici già spesi per i cantieri di Taranto. Nel 2022 il governo stanziò 150 milioni di euro per adeguare tutti gli impianti e organizzare le gare. L’aumento dei prezzi dei materiali dovuto alla guerra in Ucraina ha portato quella stima quasi a raddoppiare. Lo scorso anno il governo ha stanziato altri 25 milioni di euro, arrivando in totale a 300 milioni, il doppio di quanto preventivato inizialmente. Secondo le previsioni, per finire tutto in tempo ne servirebbero altri 25.