Gli Stati Uniti hanno sequestrato una seconda petroliera al largo del Venezuela

La petroliera Skipper, sequestrata dagli Stati Uniti il 10 dicembre (©2025 Vantor via AP)
La petroliera Skipper, sequestrata dagli Stati Uniti il 10 dicembre (©2025 Vantor via AP)

Sabato gli Stati Uniti hanno sequestrato una seconda petroliera al largo delle coste del Venezuela, in acque internazionali, dopo quella bloccata mercoledì 10 dicembre. Tre giorni fa Donald Trump aveva ordinato un blocco completo delle petroliere sanzionate che entrano ed escono dal Venezuela, l’ennesima mossa per mettere in difficoltà e rovesciare il regime del presidente venezuelano Nicolás Maduro. La notizia del secondo sequestro è stata confermata da alcuni funzionari dell’amministrazione statunitense a vari media, fra cui le agenzie di stampa AP e Reuters. Al momento non sono stati forniti ulteriori dettagli.

Nei giorni scorsi dopo l’annuncio di Trump di un “blocco totale” le petroliere hanno perlopiù evitato di lasciare le coste del Venezuela, per non rischiare il sequestro, e le esportazioni di petrolio del paese sono notevolmente diminuite. Dal blocco sono esentate le petroliere della compagnia statunitense Chevron, che ha ottenuto una sorta di deroga dall’amministrazione statunitense. La maggior parte del petrolio esportato dal Venezuela finisce in Cina (Stati Uniti e Cuba sono le altre due principali destinazioni).

Il Venezuela dipende dal petrolio per finanziare la spesa pubblica e per comprare i beni che importa, a partire da cibo e medicine. La sua intera economia, peraltro già fragile e in profonda crisi, da decenni si basa unicamente sul petrolio. Gli Stati Uniti intendono bloccare le vendite proprio perché sono centrali nel tenere in piedi il governo di Maduro, ma le risorse del paese sono al centro degli interessi commerciali delle compagnie statunitensi da decenni.

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