La BCE ha mantenuto invariati i tassi di interesse per la quarta volta di fila

La presidente della BCE, Christine Lagarde, durante un evento a Sintra, Portogallo, 30 giugno 2025 (Horacio Villalobos#Corbis/Getty Images)
La presidente della BCE, Christine Lagarde, durante un evento a Sintra, Portogallo, 30 giugno 2025 (Horacio Villalobos#Corbis/Getty Images)

La Banca Centrale Europea (BCE) ha mantenuto invariati i tassi di interesse fra il 2 e il 2,4 per cento: è la quarta volta consecutiva che decide di non modificarli dallo scorso giugno, dopo che per altre otto li aveva invece ridotti.

I tassi di interesse sono il principale strumento con cui le banche centrali intervengono sull’andamento dei prezzi e cercano di tenere sotto controllo l’inflazione. Di solito le banche centrali aumentano i tassi per limitare la crescita dei prezzi, cioè appunto l’inflazione, e li abbassano invece quando l’inflazione non è considerata un problema oppure l’economia è stagnante. Il livello dei tassi d’interesse stabilito dalle banche centrali condiziona tra le altre cose i tassi di interesse sui mutui e sui prestiti alle imprese.

Negli scorsi anni la BCE aveva alzato moltissimo i tassi per contrastare l’inflazione causata dalla pandemia da coronavirus e dalla guerra in Ucraina, e ha cominciato a ridurli una volta che l’economia è tornata ad avere una crescita dei prezzi sostenibile.

Secondo i dati della BCE, nel 2025 l’inflazione complessiva nei paesi dell’euro è stata in media del 2,1 per cento, e nel 2026 scenderà all’1,9, con una riduzione meno marcata del previsto, il che ha portato alla decisione di tenere i tassi fermi. In ogni caso il livello è vicino all’obiettivo del 2 per cento, cioè quello che da statuto la BCE considera adeguato per un’economia in buono stato.