I trascorsi travagliati di Nick Reiner
Il figlio del regista Rob Reiner, accusato dell'omicidio dei genitori, aveva parlato spesso dei propri problemi con l'abuso di droghe

Rob Reiner e Nick Reiner alla presentazione del film Being Charlie presso gli AOL Studios di New York, 4 maggio 2016. (Rommel Demano/Getty Images)
Nick Reiner, che è stato arrestato domenica con l’accusa di essere coinvolto nell’omicidio del padre, il regista Rob Reiner, e della madre Michele Singer, aveva raccontato in molte occasioni dei propri problemi di dipendenza e del disagio psicologico collegato. Reiner fa lo sceneggiatore e già nel 2015, quando aveva 22 anni, aveva scritto un film, Being Charlie, sulla sua esperienza con le droghe e la riabilitazione, che sarebbe poi stato diretto dal padre Rob.
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Ma ne aveva parlato anche più di recente, per esempio nel 2017 in “Dopey”, un podcast comico sulle esperienze legate all’uso di droghe, Reiner aveva raccontato che i suoi problemi erano iniziati quando era adolescente. Disse che la prima volta che fu portato in riabilitazione aveva circa 15 anni e di esserci poi tornato altre 17 volte. Aggiunse di aver trascorso anche molti periodi vivendo per strada «in Maine, in New Jersey, e in Texas» pur di non tornare in riabilitazione.
Sempre nel podcast aveva raccontato di aver avuto un infarto su un aereo a causa dell’abuso di cocaina e di essersi poi risvegliato in ospedale. Un’altra volta, intervistato nel 2016 dalla rivista statunitense People, aveva detto di aver lanciato una pietra contro la finestra di un centro per il trattamento delle dipendenze per convincere gli operatori a dargli dei farmaci.

Rob Reiner, Michele Singer Reiner, Romy Reiner, Nick Reiner, Jake Reiner e la compagna Maria Gilfillan e alla première di “Spinal Tap II: The End Continues” a Los Angeles, 9 settembre 2025 (Richard Shotwell/Invision/AP)
Tra il 2016 e il 2017 Reiner non assumeva più cocaina ed eroina ma diceva di non essere comunque perfettamente sobrio. In varie occasioni condivise la sua opinione sull’approccio delle cliniche di riabilitazione degli Stati Uniti e di associazioni come gli alcolisti anonimi, basato sull’astinenza, sostenendo che non aveva funzionato per il suo percorso di recupero e che anzi aveva causato le sue continue ricadute.
Reiner aveva raccontato che i suoi genitori erano a conoscenza dei suoi problemi di abuso di droghe, e che alcuni episodi spiacevoli erano avvenuti di fronte a loro. Disse che erano stati loro a sollecitarlo tutte le volte ad andare in riabilitazione. I genitori, pur non parlando spesso in pubblico dei problemi del figlio, in diverse interviste in passato non avevano nascosto le difficoltà familiari che stavano affrontando.
Il produttore del podcast “Dopey”, David Manheim, ha detto al Wall Street Journal di non avere contatti con lui dal 2018, anno in cui Reiner partecipò per l’ultima volta alla registrazione di una puntata: in quell’occasione aveva raccontato di aver vissuto per un po’ di tempo nella dependance dei suoi genitori e che anche in quel periodo faceva abuso di sostanze. In generale negli ultimi anni di lui si hanno poche notizie.
Nick Reiner ha 32 anni ed è cresciuto a Los Angeles insieme ai fratelli Jake e Romy, che sono attori. Ha anche una sorellastra maggiore, l’attrice Tracy Reiner, che Rob Reiner aveva cresciuto come sua figlia durante il suo primo matrimonio con l’attrice e regista Penny Marshall.
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