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  • Giovedì 11 dicembre 2025

Le freccette hanno centrato il bersaglio

Sono diventate uno sport ricco e molto seguito, senza perdere la dimensione spensierata di passatempo da pub

Il campione del mondo di freccette in carica Luke Littler, 18 anni (Tom Jenkins/ Getty Images)
Il campione del mondo di freccette in carica Luke Littler, 18 anni (Tom Jenkins/ Getty Images)
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Il campionato mondiale di freccette che comincia giovedì sera a Londra ha il più alto montepremi di sempre: oltre 5 milioni di euro totali, un quinto dei quali andranno al vincitore. Nel Regno Unito le ultime due finali sono state l’evento sportivo non calcistico più visto in televisione, mentre i biglietti per assistervi live dall’Alexandra Palace sono andati sold out con largo anticipo per tutte le sessioni dall’11 dicembre al 3 gennaio, giorno della finale.

Almeno in certe parti del mondo le freccette sono uno sport sempre più seguito, cosa non banale se si considera che nacquero come passatempo da pub. Il loro successo di pubblico e di sponsor (soprattutto agenzie di scommesse) si deve proprio al modo in cui tengono assieme la dimensione più scanzonata e goliardica di gioco da bar e quella di ricco sport praticato da professionisti con coordinazione e precisione eccezionali.

Le freccette sono coinvolgenti da vedere sia per quello che fanno i giocatori, personaggi spesso carismatici e con un certo senso dello spettacolo, sia per quanto succede intorno a loro: gli spettatori con costumi e maschere che bevono birre, espongono cartelloni e fanno cori anche nei momenti più tesi e decisivi delle partite. Uno dei più gettonati è Stand up if you love the darts (alzati in piedi se ami le freccette), prova del forte senso di comunità tra tutti coloro che assistono.

Il pubblico dell’Alexandra Palace canta Robbie Williams

Le freccette furono codificate come gioco da pub nel 1908 all’Adelphi Inn di Leeds, in Inghilterra. Secondo una versione della storia forse un po’ romanzata il proprietario riuscì, centrando tre “tripli 20” di fila (la miglior serie possibile con tre tiri), a dimostrare alle autorità che non erano un gioco d’azzardo, bensì basato sull’abilità. Ebbero successo da subito, seppur nei primi decenni solo nell’ambito dei pub, che grazie a questo gioco aumentarono la loro offerta di intrattenimento per gli avventori.

Le cose cambiarono negli anni Settanta con le prime dirette televisive. Nel 1972 il canale ITV iniziò a trasmettere il News of the World Darts Championship, un importante torneo che si tenne tra il 1927 e il 1997. Fu in quel periodo che alcuni giocatori diventarono noti al grande pubblico, sia per il loro talento sia per le loro capacità di intrattenitori: un po’ come se fossero wrestler, che però competevano davvero. La gente si affezionò ai tiri con il mignolo alzato di Eric Bristow (soprannome: The Crafty Cockney, legato alla sua origine londinese e al suo stile estroso), agli outfit sfarzosi del King of Darts Bobby George (che si presentava alle gare con tanto di corona, mantello e candelabro), così come a Alan Evans (soprannome: The Arrow, “la freccia”), che entrava sulle note di “Delilah” di Tom Jones e che nel 1973 fece il primo 180 mostrato dal vivo in televisione.

L’altro grosso cambiamento avvenne nel 1992 quando alcuni dei migliori giocatori al mondo, tra i quali il numero 1 di allora Phil Taylor, decisero di uscire dalla British Darts Organisation ed entrare nella neonata Professional Darts Corporation (PDC), una nuova federazione che offriva condizioni di lavoro più professionalizzanti e maggiori premi in denaro nei suoi tornei. La PDC intuì da subito il potenziale delle freccette e nel 1994 organizzò il primo PDC Darts World Championship, oggi considerato il principale campionato mondiale di freccette (è quello che comincia giovedì a Londra).

Nel Regno Unito fu trasmesso da Sky, che nel giro di pochi anni comprò i diritti televisivi di vari altri tornei. Anche all’estero, soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi, lo sport cominciò a essere trasmesso e seguito con costanza.

Bobby George nel 1993 (Howard Boylan/Getty Images)

Per chi guarda le freccette è facile empatizzare con i giocatori e affezionarsi a loro perché, pur con le loro stravaganze, appaiono come persone “normali”, con una vita ordinaria al di fuori dello sport, non degli inarrivabili atleti di élite.

Un articolo del Guardian di quasi vent’anni fa definiva le freccette lo sport migliore da vedere come «puro intrattenimento televisivo», e lo presentava perfino come «una celebrazione del fumatore, del bevitore e del mangiatore di fast food». È possibile, insomma, che una persona che ci gioca al pub con gli amici non si senta troppo diversa da un giocatore professionista. È evidentemente un’illusione: i migliori giocatori al mondo si allenano per ore e hanno specifiche abilità e capacità oggettivamente fuori dal comune.

È vero però che alle partite di freccette l’atmosfera è tendenzialmente rilassata anche quando ci sono in gioco centinaia di migliaia di euro. I campionati mondiali all’Alexandra Palace, storico edificio vittoriano di Londra che ospita anche il Masters di snooker (importante torneo di biliardo), sono un po’ la sublimazione di questo clima: il livello della competizione è molto alto, ma anche quello dello spettacolo.

Le freccette continuano ad avere successo anche perché, perlomeno ai massimi livelli, sta avvenendo un parziale ricambio generazionale. Il campione mondiale in carica è il fenomenale Luke Littler (soprannome: The Nuke, “la testata nucleare”). Littler è un diciottenne che già a 16 anni giocò la sua prima finale del PDC World Darts Championship, vincendo poi il titolo a 17. Il suo avversario principale, e vincitore nel 2024, è il trentenne Luke Humphries (soprannome: Cool Hand Luke, “Luke mano fredda”). I due, entrambi inglesi, sono al numero 1 e numero 2 del ranking; il terzo è Michael Mighty Mike van Gerwen, dei Paesi Bassi, che a 36 anni è già uno dei giocatori più vincenti di sempre nel circuito PDC.

Una memorabile serie nella finale del 2023 tra Michael Smith e Michael van Gerwen

Da qualche anno ai Mondiali partecipano inoltre alcune donne, competendo con gli uomini: nel 2019 Fallon Sherrock diventò la prima a vincere una partita al PDC World Darts Championship. In questa edizione per la prima volta i giocatori in gara saranno 128, e non più 96, un aumento che certifica il maggior numero di giocatori e giocatrici competitivi (e di soldi in ballo).

Per le freccette il prossimo passo per crescere ancora sarebbe quello di internazionalizzarsi un po’ di più: ai mondiali ci saranno giocatori da oltre 30 paesi, ma quasi un terzo dei partecipanti è inglese.

In generale questo sport è ancora molto legato alle sue origini, e nella maggior parte dei paesi non è così seguito o praticato; il sito FreccetteItalia.it stima che in Italia ci siano circa 10mila giocatori. La diffusione poco omogenea nel mondo è uno dei motivi, assieme alla presenza di più associazioni ai vertici (oltre alla PDC c’è la World Darts Federation), per i quali le freccette non sono ancora diventate sport olimpico, pur essendo considerate più spettacolari di altri sport di tiro e precisione.

Il PDC World Darts Championship sarà trasmesso in Italia da DAZN, con commento in italiano: ci saranno partite tutti i giorni dall’11 dicembre al 3 gennaio.