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  • Mercoledì 3 dicembre 2025

Ci sarà una nuova spedizione di ricerca del relitto del volo MH370

La scomparsa dell'aereo della Malaysia Airlines, ormai quasi 12 anni fa, resta uno dei più grandi misteri nella storia dell’aviazione civile

Una donna passa davanti a uno striscione con le firme di centinaia di persone durante le prime ricerche per il volo MH370 all'aeroporto di Kuala Lumpur, Malaysia, 16 marzo 2014 (AP Photo/Wong Maye-E)
Una donna passa davanti a uno striscione con le firme di centinaia di persone durante le prime ricerche per il volo MH370 all'aeroporto di Kuala Lumpur, Malaysia, 16 marzo 2014 (AP Photo/Wong Maye-E)
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Il ministero dei Trasporti della Malaysia ha comunicato che il prossimo 30 dicembre riprenderanno le ricerche del relitto del volo MH370 di Malaysia Airlines, che scomparve con 239 persone a bordo nel marzo del 2014, ormai quasi dodici anni fa.

Il volo era partito dalla capitale malaysiana Kuala Lumpur, era diretto a Pechino e scomparve dai radar mentre sorvolava il mar Cinese Meridionale, e non fu mai più trovato: da allora resta uno dei più grandi misteri nella storia dell’aviazione civile, e continua a essere al centro di inchieste giornalistiche, spedizioni di ricerca internazionali e teorie complottiste.

Le ricerche riprenderanno il prossimo 30 dicembre e saranno svolte in collaborazione con l’azienda di esplorazione marina statunitense Ocean Infinity, la stessa che aveva già condotto sia le ultime, cominciate lo scorso febbraio, sia quelle del 2018. Il ministero malaysiano ha detto che dureranno in totale 55 giorni, e riguarderanno una porzione dell’oceano Indiano meridionale di circa 15mila chilometri quadrati, quasi quanto la superficie del Lazio, anche se non è chiaro dove si concentreranno esattamente.

In base all’accordo tra la Malaysia e Ocean Infinity, se l’azienda riuscisse a trovare «parti consistenti» del relitto riceverebbe un compenso di 70 milioni di dollari (circa 60 milioni di euro). Le ricerche di inizio anno erano state svolte sempre nell’oceano Indiano meridionale, ma erano state sospese dopo alcune settimane a causa delle condizioni meteo.

Il volo MH370 – un aereo Boeing 777 – trasportava 12 membri dell’equipaggio e 227 passeggeri, più di 150 dei quali cinesi, oltre a 50 cittadini malaysiani e francesi, australiani, indonesiani e indiani, tra gli altri. Decollò 42 minuti dopo la mezzanotte dell’8 marzo del 2014 (quando in Italia era ancora il 7), ma le comunicazioni si interruppero prima di entrare nello spazio aereo vietnamita. Dalla ricostruzione dei dati radar si scoprì che l’aereo aveva virato prima verso sud ovest, mentre si trovava tra il Golfo di Thailandia e il mar Cinese Meridionale, poi aveva attraversato di nuovo lo spazio aereo della Malaysia e infine si era allontanato verso l’oceano Indiano.

Ancora oggi le cause della scomparsa dell’aereo non si conoscono, e non si sa nemmeno il punto preciso in cui precipitò, probabilmente inabissandosi nell’oceano e causando la morte di tutte le persone a bordo.

Sulle ultime ore del volo MH370 nel tempo sono state avanzate numerose ipotesi, e in mancanza di dati concreti sono circolate molte teorie, alcune più creative di altre, comprese quella di un attacco terroristico, la possibilità che l’aereo fosse stato abbattuto per errore con un razzo o la scelta del pilota di suicidarsi. La scoperta di alcuni frammenti del relitto arrivati sulle spiagge di paesi che si affacciano sull’oceano Indiano tra il 2015 e il 2016 sono stati considerati come un ulteriore indizio sulla rotta effettivamente seguita dall’aereo.

Negli anni le ricerche hanno coinvolto sia governi nazionali, come quelli della Malaysia e dell’Australia, sia società private, con aerei da ricognizione, ma anche con mezzi sottomarini. Nessuna indagine però ha portato a risultati concludenti.

– Leggi anche: La scomparsa del volo MH370 è ancora un mistero