L’Arabia Saudita aprirà altri due negozi per la vendita di alcolici
Ed è una notizia: saranno tre in tutto il paese, dove il consumo di alcol è vietato dal 1952

Secondo diverse fonti rimaste anonime e sentite da vari media, tra cui Bloomberg e Reuters, nel 2026 in Arabia Saudita apriranno due negozi per la vendita di alcolici, portando così a tre il numero di negozi autorizzati in tutto il paese. Nella cultura islamica il consumo di alcol è considerato un atto proibito e in Arabia Saudita, che è un paese musulmano sunnita, è vietato dal 1952. L’apertura di questi negozi rientra tra le molte iniziative con cui il potente principe ereditario Mohammed bin Salman, che di fatto governa il paese al posto del padre 89enne Salman bin Abdulaziz al Saud, sta cercando di attirare turisti, investimenti e lavoratori specializzati.
Un negozio sarà aperto a Gedda, una città nella parte ovest del paese, e ci potranno fare acquisti solamente le persone non musulmane con incarichi diplomatici. L’altro negozio sarà a Dhahran, nell’est, all’interno di un edificio di Aramco, la società petrolifera di proprietà statale. Sarà rivolto ai dipendenti non musulmani dell’azienda.
Il governo saudita non ha annunciato ufficialmente l’apertura dei negozi e non ha risposto alle richieste di commento da parte dei media.
Da qualche giorno l’Arabia Saudita ha anche esteso la vendita di alcolici nell’unico negozio che al momento può venderli, che si trova nella capitale Riyad. Potranno acquistare alcolici non solo i diplomatici stranieri provenienti da paesi di religione non islamica, come permesso fin dall’apertura del negozio nel 2024, ma anche le persone non musulmane che risiedono nel paese grazie al “Premium Residency”, uno speciale permesso di soggiorno introdotto per attirare lavoratori qualificati e investitori.
Anche questa notizia non è stata data in modo ufficiale dal governo saudita, ma è stata resa nota da un articolo del sito di informazione statunitense Semafor basato sulle testimonianze di più persone informate dei fatti ma rimaste anonime.
Prima che questo negozio aprisse, l’unico modo per ottenere dell’alcol in Arabia Saudita era attraverso la posta tra funzionari diplomatici (che non viene controllata), il mercato nero e la produzione casalinga. L’alcol fu vietato nel paese dopo che, nel 1951, uno dei figli del re Ibn Saud uccise con un colpo di pistola un diplomatico britannico che si era rifiutato di versargli un altro bicchiere.
Da quando ha preso il controllo del paese bin Salman ha introdotto alcuni cambiamenti per presentare l’Arabia Saudita come un paese più moderno, tra cui l’apertura a forme di intrattenimento a lungo proibite come concerti e film al cinema e l’abolizione del divieto di guida per le donne. Queste riforme però non sono state accompagnate da aperture democratiche: l’Arabia Saudita è ancora un paese repressivo, e bin Salman governa in modo autoritario.
Al fine di ridurre la dipendenza dell’economia dal petrolio, e con la necessità di attirare lavoratori e investimenti stranieri, bin Salman ha anche fatto grossi investimenti nello sport e nella cultura, suscitando all’estero molte polemiche. Molti ritengono che il suo scopo sia quello di usare questi investimenti solo per migliorare il modo in cui l’Arabia Saudita è percepita all’estero, senza portare ricadute positive nel paese.
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