X voleva segnalare da dove scrivono gli account, ma non ci è riuscito granché
Una nuova funzione automatica è stata introdotta con modalità caotiche portando a sospetti e accuse

Nel fine settimana X (l’ex Twitter) ha aggiunto ai profili un nuovo indicatore automatico sulla posizione geografica, che secondo i responsabili del social network dovrebbe aiutare a capire meglio l’area del mondo da cui viene gestito ogni account. Ma per loro stessa ammissione il sistema non è molto affidabile e negli ultimi giorni sono stati segnalati diversi casi sospetti, usati anche per provare a dimostrare che alcuni account che fanno propaganda per Donald Trump sono gestiti fuori dagli Stati Uniti.
La nuova indicazione geografica viene aggiunta automaticamente in base al luogo da cui ci si collega a X ed è quindi diversa dalle informazioni sulla posizione, che l’utente inserisce al momento dell’iscrizione per segnalare la propria provenienza. Secondo i responsabili di X, l’automatismo rende più veritiera l’indicazione, visto che non può essere personalizzata a proprio piacimento, e dovrebbe anche disincentivare il ricorso ai profili fasulli o gestiti dai bot. Ricostruire l’informazione sulla posizione non è però semplice.
Le nuove informazioni sono state inserite in una scheda che può essere raggiunta cliccando sulla data d’iscrizione, segnalata nella pagina di ogni profilo di X. La scheda contiene sia un’indicazione sulla posizione geografica dell’account sia informazioni sul luogo da cui è stata scaricata l’applicazione per usare il social network. Le indicazioni sono alquanto generiche e viene segnalato solamente il paese (“Italia” o “Stati Uniti”, per esempio) oppure un’area geografica ancora più ampia come “Est Europa”.
Nikita Bier, uno dei responsabili di X, ha detto che per chi vive in paesi con governi autoritari e con forti limitazioni della libertà di espressione sono previste opzioni aggiuntive, che permettano agli utenti di tutelare meglio la loro privacy. «È un primo passo importante per garantire l’integrità di questa piazza cittadina globale» ha aggiunto Bier. Ma ci sono dubbi sull’efficacia del sistema.
Dopo la sua introduzione, molti utenti sono andati a controllare le indicazioni geografiche aggiunte in automatico, notando discrepanze ed errori rispetto al luogo da cui effettivamente si stavano collegando. Gli errori possono avere diverse cause, legate sia a come X gestisce i dati, sia a come viene usato il social network dai proprietari dei singoli account.
I responsabili di X hanno detto che sempre per tutela della privacy la posizione non sarà aggiornata di frequente e che potrà basarsi su dati più vecchi. Chi si era collegato a X in viaggio potrebbe quindi risultare ancora all’estero, anche se ormai è tornato a casa. Sembra inoltre che il social network non riesca a rilevare sempre l’uso delle VPN, cioè dei sistemi che usano molte persone per nascondere il luogo da cui si collegano a Internet. Un’ulteriore complicazione è data dagli account gestiti da più utenti, come quelli aziendali, che potrebbero quindi essere amministrati da persone che vivono in paesi diversi e che si collegano al medesimo profilo.
Nonostante la scarsa affidabilità delle informazioni, negli ultimi giorni diversi utenti hanno comunque segnalato stranezze legate ad alcuni account molto seguiti e che fanno propaganda per Trump. L’account MAGANationX, per esempio, ha circa 400mila follower e secondo i dati forniti da X viene gestito dall’Europa orientale. Altri account che si identificano con il movimento MAGA e con migliaia di follower risultano essere gestiti dalla Nigeria, dalla Thailandia e da altri paesi del sud-est asiatico. Considerata la scarsa qualità delle indicazioni geografiche ci sono però dubbi sull’attendibilità di quelle informazioni.
Bier ha ammesso su X che «ci sono ancora cose da sistemare e che saranno messe a posto entro martedì», ma non è chiaro come il social network potrà mostrare informazioni affidabili a sufficienza. Secondo Bier la posizione sarà aggiornata periodicamente «sulla base delle migliori informazioni possibili» e con un certo ritardo e una frequenza casuale, sempre per motivi di privacy.
La grande incertezza ha fatto sì che si siano diffuse notizie difficili da controllare o false. Un post, visualizzato più di 2 milioni di volte, ha mostrato come X avesse indicato “Israele” come posizione per l’account del dipartimento della Sicurezza interna degli Stati Uniti. Bier ha negato la circostanza, ma ha poi ammesso che poco dopo il lancio della nuova funzione il dato era «sbagliato in un insieme molto piccolo di vecchi account». Il dipartimento stesso ha pubblicato una smentita, ma ormai la notizia era circolata molto non solo su X.
Anche in seguito alle numerose segnalazioni, X ha aggiunto avvisi più chiari nella scheda contenente le informazioni geografiche, segnalando che «il paese o l’area geografica potrebbe non corrispondere alla posizione reale».



