La Camera degli Stati Uniti ha approvato a larghissima maggioranza un disegno di legge per diffondere i documenti del caso Epstein

Martedì la Camera degli Stati Uniti ha approvato a larghissima maggioranza un disegno di legge che obbliga il dipartimento di Giustizia a rendere pubblici i documenti raccolti durante i processi a Jeffrey Epstein. La Camera dei rappresentanti è composta da 435 membri (in questo momento sono 433 perché ci sono due seggi vacanti): il disegno di legge è passato con 427 sì e un solo no, quello di Clay Higgins, deputato Repubblicano della Louisiana e acceso sostenitore di Trump. Dopo la Camera la legge dovrà passare al Senato.
Epstein è il finanziere accusato di aver sfruttato sessualmente decine di ragazze minorenni, che si suicidò in prigione nel 2019. I documenti riservati dei processi a suo carico, così come l’eventuale coinvolgimento di Trump, sono da mesi un problema per il presidente. Le sue posizioni sulla vicenda sono state confuse e spesso contraddittorie: principalmente ha cercato di sviare l’attenzione, ma senza grande successo, dato che i media continuano a dare enorme risalto a ogni piccolo sviluppo.
Dopo mesi passati a provare a sabotare e sminuire l’importanza del caso Epstein, domenica Trump si era detto favorevole a diffondere i documenti raccolti durante i processi e aveva chiesto ai Repubblicani di votare a favore di una legge che lo chiedesse. L’improvviso cambiamento di approccio è un rarissimo caso in cui Trump è stato costretto a cedere alle richieste del Partito Repubblicano, e non il contrario, e in cui quindi ha mostrato pubblicamente di aver perso il controllo di un pezzo del suo partito.


