Il governo britannico vuole rendere più duro e restrittivo il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo

La ministra dell'Interno britannica Shabana Mahmood (Danny Lawson/Pool Photo via AP)
La ministra dell'Interno britannica Shabana Mahmood (Danny Lawson/Pool Photo via AP)

La ministra dell’Interno britannica Shabana Mahmood, Laburista, ha annunciato un’imminente riforma per modificare il sistema di asilo britannico in senso più restrittivo. La riforma interverrebbe sulle leggi che garantiscono accoglienza e sostegno finanziario alle persone richiedenti asilo, cioè che hanno presentato una richiesta di asilo per ottenere lo status di rifugiato, ma che sono ancora in attesa di una decisione da parte delle autorità.

La riforma deve ancora essere presentata in parlamento, ma nel fine settimana Mahmood ha detto, in varie interviste con i media, che l’accoglienza e le risorse finanziarie per le persone richiedenti asilo diventeranno «discrezionali» anziché previste dalla legge come è stato finora. La durata della validità dello status di rifugiato attualmente è di cinque anni, dopo i quali è possibile fare richiesta per ottenere un permesso per vivere e lavorare nel Regno Unito a tempo indefinito. Con il nuovo sistema lo status di rifugiato dovrà essere rinnovato ogni due anni e mezzo, e per poter chiedere un permesso di soggiorno definitivo serviranno vent’anni.

Riguardo all’accoglienza e alle risorse finanziarie, Mahmood ha detto che lo stato potrà negarle a chi è in grado di lavorare per mantenersi o a chi possiede beni di qualche tipo, a chi commette reati o a chi lavora illegalmente. Nel Regno Unito però lavorare è molto complicato per i richiedenti asilo: possono farlo solo se la richiesta d’asilo è rimasta senza risposta per almeno 12 mesi, e solo se le autorità ritengono che questo ritardo non sia responsabilità della stessa persona che ha presentato la richiesta, e anche in quel caso si può attingere a una lista di lavori piuttosto limitata.

Mahmood, che in quanto Laburista fa parte di un governo di centrosinistra, quello guidato da Keir Starmer, ha definito il piano «la più ampia riforma per contrastare l’immigrazione irregolare dei tempi moderni».

Ha giustificato la decisione con quella che ha definito la necessità di limitare la pressione dei migranti che raggiungono il Regno Unito attraverso il Canale della Manica. Vari giornali hanno paragonato la riforma annunciata da Mahmood al sistema di gestione dei migranti in vigore in Danimarca, che da anni adotta un approccio molto duro verso l’immigrazione, che di fatto è diventato un modello per la destra.