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  • Giovedì 13 novembre 2025

Negli Stati Uniti è finito il più lungo shutdown di sempre

La Camera ha approvato la legge per finanziare il governo: è un successo per Trump e i Repubblicani

Donald Trump firma la legge che mette fine allo shutdown (AP Photo/Jacquelyn Martin)
Donald Trump firma la legge che mette fine allo shutdown (AP Photo/Jacquelyn Martin)
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Mercoledì è finito il più lungo shutdown della storia degli Stati Uniti, durato più di 42 giorni. La Camera ha approvato la proposta di legge già passata al Senato per finanziare il governo, e il presidente Donald Trump subito dopo l’ha firmata, rendendola esecutiva. Alla Camera la legge è passata con 222 voti a favore e 209 contrari: sei deputati Democratici hanno votato con i Repubblicani per approvarla, ma i loro voti non sono stati decisivi. La fine dello shutdown è un successo per il partito Repubblicano e per l’amministrazione di Trump, che l’ha ottenuta di fatto senza fare alcuna concessione alla minoranza Democratica.

Lo shutdown era cominciato lo scorso 1° ottobre, ed era dovuto al fatto che Repubblicani e Democratici non riuscivano a mettersi d’accordo sulla legge di bilancio. Da quel momento le possibilità del governo federale di spendere soldi sono state fortemente limitate: poteva finanziare solo le attività ritenute essenziali, come quelle dell’esercito, il pagamento delle pensioni, la gestione del traffico aereo e delle infrastrutture, mentre tutto il resto smetteva gradualmente di funzionare, con conseguenze per centinaia di migliaia di persone: dipendenti pubblici licenziati o senza stipendio, pagamenti dei sussidi alimentari interrotti, molti voli cancellati per problemi con i controllori di volo.

La legge approvata prevede lo stanziamento di fondi per finanziare tutte le attività dell’amministrazione fino al 30 gennaio, e fino al 30 settembre per i dipartimenti di Difesa e Agricoltura (quest’ultimo si occupa anche dei sussidi alimentari). Garantisce il reintegro di tutti i dipendenti pubblici licenziati e il pagamento degli stipendi arretrati.

Lo speaker Repubblicano della Camera Mike Johnson (AP Photo/J. Scott Applewhite)

L’approvazione alla Camera era considerata piuttosto scontata dopo il passaggio lunedì della legge al Senato, dove invece era stato decisivo il voto di otto senatori Democratici moderati, che avevano disobbedito alle indicazioni del partito e votato assieme ai Repubblicani. Quel voto ha creato molte polemiche all’interno del partito, perché lo shutdown è finito senza che l’opposizione abbia ottenuto alcuna garanzia sulla sua principale richiesta, che riguardava l’estensione di alcuni sussidi per pagare le assicurazioni sanitarie.

I Repubblicani non avevano mai voluto trattare sull’argomento e mercoledì dopo la firma della legge Trump ha definito quello dei Democratici «un ricatto» e la fine dello shutdown «una grande vittoria».

Le attività del governo dovrebbero tornare alla normalità in modo quasi immediato, mentre il traffico aereo potrebbe aver bisogno di qualche giorno per riprendere a pieno regime, così come parchi e musei federali per riaprire.