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  • Giovedì 13 novembre 2025

Chi è sicuro di andare ai Mondiali, chi quasi, e chi è come l’Italia

Per i Mondiali maschili di calcio del 2026 si sono già qualificate 28 squadre, comprese Capo Verde e Uzbekistan; tra le 20 mancanti, 15 sono europee

Lo stadio Azteca di Città del Messico, dove si giocherà la partita inaugurale dei Mondiali (Mauricio Salas/Jam Media/Getty Images)
Lo stadio Azteca di Città del Messico, dove si giocherà la partita inaugurale dei Mondiali (Mauricio Salas/Jam Media/Getty Images)
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Per i Mondiali maschili di calcio del 2026 – i primi con 48 squadre – si sono già qualificate 28 nazionali. Tre (Stati Uniti, Messico e Canada) ci vanno di diritto come paesi ospitanti, le altre 25 grazie ai risultati nelle qualificazioni continentali. Si sono già qualificate Capo Verde e Nuova Zelanda; ma non ancora Francia e Germania, che si stanno giocando le qualificazioni necessarie a determinare le restanti 20 squadre. Nonostante i precedenti avversi, tra loro potrebbe esserci l’Italia, che però così come molte altre squadre dovrà quasi di certo passare dagli spareggi di marzo. Ce ne saranno a livello europeo, ma anche con un torneo intercontinentale.

Il 20 novembre ci saranno i sorteggi degli spareggi, il 5 dicembre quelli dei 12 gruppi dei Mondiali, con alcuni “buchi”, visto che gli spareggi si giocheranno a marzo, peraltro con meccanismi un po’ macchinosi.

Tra le squadre già certe di andare ai Mondiali ce ne sono da ogni continente. O meglio, da ognuna delle divisioni più o meno continentali della FIFA, la federazione che regola e organizza il calcio mondiale. Dall’AFC (la confederazione di gran parte dell’Asia e di una parte di Oceania) si sono già qualificate Giappone, Iran, Uzbekistan, Giordania, Corea del Sud, Australia, Qatar e Arabia Saudita. Dall’OFC (la confederazione dell’Oceania, senza Australia) si è qualificata la Nuova Zelanda.

Dalla CONMEBOL (la confederazione sudamericana) si sono qualificate le nazionali di Argentina, Brasile, Ecuador, Colombia, Paraguay e Uruguay, quindi 6 squadre su 10 di quel girone, con una settima che ancora può provare a farlo. È molto più facile qualificarsi per le nazionali sudamericane, che per quelle europee. Per la CAF (la confederazione africana) ci saranno Marocco, Tunisia, Egitto, Algeria, Ghana, Capo Verde, Sudafrica, Costa d’Avorio e Senegal.

Seppur con qualche paletto imposto dalla FIFA, ogni federazione continentale ha avuto libertà nel decidere come organizzare gli spareggi per assegnare i posti che le spettavano. In Sudamerica – dove ci sono 10 nazionali tutte più o meno competitive –hanno fatto, come da tradizione, un unico girone; altrove, come in Asia, ci sono state diverse fasi che hanno via via scremato il numero di squadre.

A proposito di Asia, l’AFC è stata criticata perché Qatar e Arabia Saudita (le squadre di un paese che ha ospitato i Mondiali nel 2022 e di uno che li ospiterà nel 2034) si sono qualificate anche grazie a una serie di eventi a loro favorevoli. Tra le altre cose, sono state cambiate in corsa alcune regole così da permettere all’Arabia Saudita di giocare in casa le partite decisive, e avere più giorni di riposo del previsto tra una partita e l’altra.

Tra le qualificate c’è già una certa varietà: dall’Argentina campione in carica ad alcune squadre alla loro prima partecipazione, come l’Uzbekistan (da poco allenato da Fabio Cannavaro), la Giordania e il piccolo stato insulare di Capo Verde.

Dalla UEFA (quindi dalla federazione dell’Europa, seppur con confini più vasti e laschi rispetto a quelli dell’Europa politica) si è per ora qualificata solo l’Inghilterra. Mancano altre 15 squadre: 11 si qualificheranno arrivando prime nei rispettivi gruppi (alcune già stasera, altre tra il 16 e il 18 novembre), le ultime 4 attraverso gli spareggi. Le squadre europee sono ancora poche perché nella fase a gironi della UEFA – che riguarda in tutto 54 squadre – ancora mancano due giornate, e perché in molti casi la situazione nei gruppi è ancora piuttosto incerta.

Al momento oltre all’Inghilterra sono prime nei loro gruppi: Germania, Svizzera, Danimarca, Francia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Austria, Norvegia, Belgio e Croazia. Ci sono squadre quasi certe di finire al primo posto, come la Norvegia o il Portogallo, ma anche grandi squadre ancora non sicure di farcela (come Germania e Francia) e un gruppo con due squadre prime a pari punti: sono Scozia e Danimarca, che il 18 novembre giocheranno a Glasgow una partita che potrebbe essere determinante.

La situazione, insomma, è ancora in divenire, ma al momento tra le seconde, insieme con l’Italia, ci sono squadre di diverso livello: alcune relativamente deboli, come Kosovo e Macedonia del Nord, altre più attrezzate come Turchia e Repubblica Ceca. Negli spareggi di marzo alle 12 seconde si aggiungeranno inoltre le 4 vincitrici dei gironi della Nations League 2024-2025 che non hanno concluso la fase a gironi delle qualificazioni al primo o al secondo posto (e alle quali viene quindi offerta un’ulteriore possibilità per arrivare ai Mondiali). Al momento sono Galles, Romania, Svezia e Irlanda del Nord. Ma possono ancora succedere molte cose: da San Marino alla Germania, ci sono ancora molte squadre che potrebbero finire agli spareggi.

Tra gironi e spareggi dalla UEFA andranno ai Mondiali 16 squadre: l’Inghilterra già certa, le 11 altre prime classificate e le 4 vincitrici degli spareggi. Questo porterà il totale di squadre qualificate a 43 (le attuali 28 più le 15 in arrivo dall’Europa).

Per arrivare a 48 ne mancano 5: 3 arriveranno dalla CONCACAF, la Confederazione calcistica di America del Nord, Centro America e Caraibi; le ultime 2 da un torneo intercontinentale di spareggio, anche questo sorteggiato a novembre e giocato a marzo.

Al momento le tre squadre che si qualificherebbero direttamente dalla CONCACAF sono Suriname, Giamaica e Honduras. Ma mancano delle partite e possono ancora giocarsela anche diverse altre, compreso il piccolo stato di Curaçao: ha meno di 200mila abitanti e una superficie di 444 chilometri quadrati (pari a circa due volte l’isola d’Elba). L’allenatore è Dick Advocaat, olandese di 78 anni che in passato ha allenato anche le nazionali di Paesi Bassi, Russia, Iraq, Emirati Arabi e Corea del Sud.

Dick Advocaat il 21 giugno a Houston, Texas (Catherine Ivill – AMA/Getty Images)

La situazione nelle qualificazioni CONCACAF è davvero molto incerta e quindi avvincente (certo, tutto è relativo, e bisogna oggettivamente essere molto appassionati di calcio per trovare avvincenti Suriname–El Salvador, oppure Bermuda–Curaçao). Ci sono tre gruppi da quattro squadre ciascuno, tutte le squadre devono ancora giocare due partite e molte ancora hanno possibilità di qualificarsi. C’è la possibilità, per esempio, che ai Mondiali arrivino fino a quattro squadre dei Caraibi.

E poi c’è il torneo di spareggio intercontinentale, che per le nazionali non europee sarà l’ultima possibilità di arrivare ai Mondiali. Senza enfasi né fantasia la FIFA lo chiama “torneo FIFA Play-off”. Sarà a marzo in Messico, a Monterrey e Guadalajara, e lo giocheranno 6 squadre di 5 confederazioni continentali: una squadra asiatica (Emirati Arabi Uniti o Iraq), una africana (tra Gabon, Repubblica Democratica del Congo, Camerun e Nigeria) e due dalla CONCACAF (dove, come già scritto, è tutto ancora molto aperto). Sono invece certe di giocare il “torneo FIFA Play-off” la Bolivia e la Nuova Caledonia. Anche i sorteggi di questo torneo saranno il 20 novembre, appena prima di quelli degli spareggi della UEFA.

Le qualificazioni sono iniziate nel settembre del 2023, meno di un anno dopo la fine dei Mondiali in Qatar, hanno riguardato – tra tutte le fasi di tutte le confederazioni – oltre 200 squadre nazionali (la maggior parte delle quali non andrà ai Mondiali), per quasi mille partite giocate e, già ora, ben più di duemila gol segnati.

Le 48 squadre impegnate ai Mondiali giocheranno invece solo 104 partite.

– Leggi anche: Come funzionano gli spareggi per qualificarsi ai Mondiali di calcio